Avrebbe dovuto trovarsi in reparto in ospedale ed invece stava in una sala giochi, ma anche a casa a cena durante il turno di lavoro e a festeggiare il Capodanno nonostante fosse di servizio.
In Italia i pubblici dipendenti non fanno nulla per togliersi da dosso il marchio di "parassiti". Timbrano (o meglio: si fanno timbrare le presenze e se ne stanno altrove a farsi gli affari propri).
La polizia di Stato ha contestato a un medico dell'ospedale Regina Margherita di Comiso, che è stato denunciato alla Procura di Ragusa, una truffa aggravata. Gli sono stati sequestrati beni per circa 10mila euro, ritenuti il danno economico cagionato all'Asp.
L'indagine è stata avviata nel 2013 dal locale commissariato di polizia che esegue i primi appostamenti dopo una segnalazione: il 15 novembre il medico in servizio dalle 14 alle 20, e poi reperibile fino alle 8 dell'indomani, alle 19.15 è visto uscire in auto dall'ospedale andando in una sala giochi online, dove è rimasto fino alle 20.
Gli stessi orari e le stesse modalità sono state riscontrate dai poliziotti del commissariato di Comiso tre giorni dopo. E il 31 dicembre ha festeggiato Capodanno fuori dall'ospedale nonostante fosse di turno e reperibile.
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