Con l'agrigentino Empedocle, -ovvero in seguito al monismo radicale della scuola degli Eleati- lo abbiamo già colto nella precedente pintata, nasce il concetto di elemento, un qualcosa di originario e qualitativamente immutabile.
E nasce pure la concezione pluralista. La radice e il principio delle cose non è unico, ma strutturalmente molteplice.
Empdocle cercò d capire perchè quelli che ritenne fossero i quattro elementi (acqua, aria, terra e fuoco) erano spinti ora ad unirsi ed ora a separarsi ed introdusse come forze cosmiche, e nel contempo come Divinità, l'Amore o Amicizia (Philia) e la Contesa o Discordia (Neikos), causa, rispettivamente, dell'unione e della separazione degli elementi.
Filosofia17
La contesa che separa e l'amore che congiunge sono, per Empedocle, coeterni come lo sono gli elementi.
In quanto coeterni ed egualmente potenti i loro effetti si annullerebbero a vicenda e non sarebbero più spiegabili i processi di generazione e corruzione delle cose.
Di conseguenza, tutto rimarrebbe sospeso nell'identico stato, se essi non potessero in qualche modo sopraffarsi ciclicamente a vicenda.
-Quando predomina l'Amore, gli elementi si raccolgono ad unità;
-Quando predomina la Contesa, si separano;
-Quando si intrecciano gli influssi di Amore e di Contesa, nascono le cose.
Il cosmo non è costituito dal prevalere dell'Amore, ma dalla funzione determinante della Contesa, in rapporto con il primo.
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