Non c'è nulla da fare. I due partiti maggiori PD e PDL non vogliono perdere il finanziamento pubblico.
Sono Partiti che vogliono ignorare:
-'esito dei referendum popolari,
-'indignazione della gente per i quotidiani episodi di ruberia che arrivano sui giornali.
Episodi, che c'è da immaginarlo, costituiscono una piccola parte, irrisoria, rispetto a ciò che capita giornalmente negli uffici ministeriali, delle regioni, degli enti pubblici, delle aziende partecipate e ... persino dei piccolissimi uffici dei piccolissimi comuni d'Italia.
I partiti vogliono il finanziamento pubblico e continuano a rubare.
La gente non ne può più di sopportare il ladrocinio continuo e la corruzione estesa dovuti al mancato controllo interno agli enti ed esterno a questi.
Le recenti leggi anticorruzione prevedono perfetti e rigidi controlli ovunque. Tutto sulla carta.
In Italia -per nostra fortuna- reggono ancora, e dobbiamo essere grati a loro, la Magistratura, la Guardia di Finanza e la Corte dei Conti. Oltre ciò c'è il deserto.
Ciò che noi Italiani ancora non abbiamo capito è che la corruzione nella Pubblica Amministrazione è un cancro equivalente, se non più costoso, della criminalità organizzata.
I partiti, nel 2013, sono divenuti non sedi di elaborazione di idee, progetti e modalità di controllo bensì stipendifici di uomini di fiducia di chi (i politicanti) coltiva possibilmente la corruzione.
Si, non c'è dubbio che il finanziamento dei partiti si traduce in una erogazione parassitaria che finisce per finanziare burocrati che devono coprire le spalle ai politicanti da strapazzo.
Le migliaia di dipendenti dei partiti (ossia PD e PDL) vadano a cercarsi un lavoro vero, un lavoro che produca ricchezza nella società.
Riacquistino dignità ed escano a testa alta dai palazzi del parassitismo e ... del malaffare.
Quanti ricordi ci passano per la mente, e non solo dei tempi di tangentopoli (prima Repubblica), ma recenti come il braccio destro di Bersani -capo di gabinetto-, la segretaria di Bersani -fatta pagare dalla regione Toscana-, le tangenti Finmeccanica portate fino alla sede del partito di Casini, il saccheggio di Bertolasi e compagni col terremoto a L'Aquila (seconda Repubblica).
E ... non vogliono perdere il finanziamento pubblico !
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