Si avvicina la scadenza dei contratti dei “precari
degli enti locali” ed inizia lo sciacallaggio dei politicanti. La mossa
consiste nel diffondere sorpresa perché qualcuno ancora non ha provveduto a ... creare le condizioni per la stabilizzazione. Chi lo dovrebbe non viene indicato, ma tutti mostrano sorpresa.
In questi giorni i politicanti fanno sapere in
giro che il futuro dei precari siciliani – 18.500 più i 1100 ex pip di Palermo
– dipenderà dai risparmi di cassa delle amministrazioni comunali. Cosa assurda ! Quale Comuni sta bene in salute, infatti ?
Non c’è dubbio che su questa scia il rischio dei
lavoratori non stabilizzati è grande. L’origine di questa iniziativa porta
dritti alla Camera dove è stato approvato un emendamento al testo di legge
sulle stabilizzazioni, modificativo del documento passato al Senato e che
prevedeva invece la possibilità di usare risorse aggiuntive dal trasferimento ai
comuni per le stabilizzazioni senza incorrere nel rischio di sforamento del
patto di stabilità.
Con questa modifica la proposta di legge dovrà tornare al Senato per
l’approvazione in seconda lettura e i sindacati siciliani (è strano che
continuino a chiamarsi ancora … sindacati !) insieme al governatore Crocetta adesso cercano
di correre ai ripari.
Il presidente della Regione ha dichiarato: “Stiamo attivando azioni per
ripristinare il testo originario della Commissione Bilancio del Senato”.
Un’azione che Crocetta sta avviando con l’assessore regionale agli enti locali,
Patrizia Valenti.
Per mercoledì inoltre è stato convocato un incontro con le
parti sociali a Palermo, per predisporre un’azione comune tra governo regionale
e sindacati.
La cosa che fa rabbrividire è che il ministro competente per questa problematica è un
siciliano, però cuffariano. Il chè è tutto dire: diffondere sulle fasce deboli
la paura per poi presentarsi a dire …. “meno male che ci sono io …”.
Ovviamente a cadere dal cielo sono in tanti e di tante provenienze:
“Che lo Stato tolga in un sol colpo ai precari della nostra isola non solo
la possibilità di essere stabilizzati, ma anche la proroga dei contratti,
appare assolutamente insopportabile – dichiara il Pd Gucciardi – ed è
incomprensibile il modo in cui a Roma qualcuno sottovaluta il dramma di 20.000
famiglie”. Come se a Roma a votare quell'emendamento non c'era il PD.
Ieri era stato il leader di Articolo 4, Lino Leanza a lanciare l’appello al
ministro della Funzione Pubblica, Gianpiero D’Alia (il cuffariano …), al presidente della Regione, Rosario Crocetta, ai
deputati nazionali eletti in Sicilia e ai sindacati (sic !) perché si faccia
fronte comune per ripristinare il testo originario del Senato. Come se a Roma il centro-destra -di D'Alia e Romano Saverio, Alfano e Co.- ... dormiva.
Il ministro D’Alia (sic !) consapevole della situazione occupazionale isolana certamente dovrà chiarire -urgentemente- la posizione del governo
nazionale sulla vicenda siciliana.
Tutti caduti dal cielo ! L'emendamento è stato infatti votato da politicanti venuti da Marte.
Nessuno di loro finora si era accorto di come stessero le problematiche sul
precariato; nemmeno i sindacati siciliani impelagati fino al collo sulle
vicende della … formazione siciliana.
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