Migliaia di lavoratori restano col fiato sospeso, in attesa della fumata bianca. Fra poche ore il Senato dovrà convertire il decreto giunto al limite della decadenza.
Entro domani, infatti, il decreto dovrà essere tramutato in legge e, per decine di migliaia di precari della pubblica amministrazione dovrebbe arrivare la speranza di trovare una via per l’assunzione dopo tante proroghe dei contratti a tempo determinato.
Il Senato, insomma, non potrà fare altro che votare il provvedimento così come è stato trasmesso dalla Camera dei deputati, se davvero vorrà rendere effettive le disposizioni di legge in esso contenute. E tutto ciò dovrà avvenire nell’arco di poco più di 24 ore.
Il testo è andato incontro a profonde revisioni nelle sedute della Camera, dove il MoVimento 5 Stelle ha portato a casa il successo di far passare qualche proprio emendamento, dilungando però, insieme alle altre fazioni politiche, i tempi per l’approvazione definitiva.
Tra le norme in attesa di diventare a tutti gli effetti legge dello Stato, vi è la previsione del 50% dei posti nei concorsi pubblici da qui al 2016 per coloro che abbiano svolto almeno 3 anni di servizio nella pubblica amministrazione negli ultimi 5.
Allo stesso modo, le graduatorie vengono prorogate fino alla medesima scadenza e ciò per effetto del blocco al turnover previsto proprio nella legge di stabilità.
Alcuni degli ultimi accorgimenti riguardano l’impossibilità di svolgere a livello locale i concorsi dei dirigenti, i cui bandi verranno indetti esclusivamente dall’amministrazione centrale, preso atto delle indicazioni per il corretto riequilibrio degli organici da parte degli organi deputati all’analisi relativa.
Questo testo tuttavia in Sicilia, dove i precari superano le 20.000 unità non pare assolutamente soddisfacente. Da qui i forti malumori che si colgono presso tutti i municipi dell'isola.
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