ll problema, ci pare di avere capito, non e' che “Spiare non è accettabile. Tra alleati ci vuole fiducia”. No.
La Cancelliera Merkel e' veramente su tutte le furie con Obama, ma il messaggio pare sia: "la situazione ha raggiunto un punto limite e la giustificazione della sistematica intercettazione delle comunicazioni mondiali, sotto il pieno e assoluto controllo americano, prima in nome della ‘guerra fredda’ e poi della ‘lotta al terrorismo’, non regge più".
Avere posto sotto controllo il cellulare della Merkel, le mail dell’ex presidente messicano Felipe Calderon e la posta elettronica della presidentessa brasiliana Dilma Rousseff e molto probabilmente dei vertici della politica e della finanza della stragrande maggioranza dei Paesi europei, forse di tutti, non riguarda la lotta al terrorismo Jadista, ma evidentemente il controllo delle comunicazioni ha uno scopo diverso, di guerra economica.
La Cancelliera Merkel e' veramente su tutte le furie con Obama, ma il messaggio pare sia: "la situazione ha raggiunto un punto limite e la giustificazione della sistematica intercettazione delle comunicazioni mondiali, sotto il pieno e assoluto controllo americano, prima in nome della ‘guerra fredda’ e poi della ‘lotta al terrorismo’, non regge più".
Avere posto sotto controllo il cellulare della Merkel, le mail dell’ex presidente messicano Felipe Calderon e la posta elettronica della presidentessa brasiliana Dilma Rousseff e molto probabilmente dei vertici della politica e della finanza della stragrande maggioranza dei Paesi europei, forse di tutti, non riguarda la lotta al terrorismo Jadista, ma evidentemente il controllo delle comunicazioni ha uno scopo diverso, di guerra economica.
Una terza possibilità – tertium non datur, dicevano i latini – non c’è.
In attesa delle conseguenze delle proteste che arrivano sul tavolo di Obama da ogni parte del mondo, Martin Schulz, presidente socialdemocratico dell’europarlamento, ha proposto l’interruzione dei negoziati commerciali sul libero scambio tra Usa e Europa.
Gli sviluppi della tecnologia, tutti saldamente in mani americane, hanno portato a una evoluzione del sistema che negli anni ’70 ha anche mutato nome in ‘Echelon’, che era il nome in codice della rete di computer della NSA, la National Security Agency, che da sola assorbe un decimo del bilancio del Pentagono.
Cavi sottomarini, trasmissioni radio e naturalmente internet, tutto da allora è sotto controllo. Il dominio nella tecnologia elettronica, sia nell’hardware che nel software, e l’imposizione di standard di crittografia per i programmi destinati all’uso civile e soprattutto per quelli destinati ai Paesi extra Usa, come i browser, unitamente alla localizzazione dei server della rete nel territorio statunitense, hanno permesso alla NSA di ascoltare, collazionare, analizzare, utilizzare qualunque genere di informazione senza di fatto renderne conto ad alcuna autorità se non a quella del governo americano.
I rapporti tra Washington e gli alleati europei sanciti alla fine della seconda guerra mondiale, hanno inoltre consentito l’imposizione di clausole particolari come ad esempio quelle che obbligano le compagnie telefoniche occidentali ad assegnare la sicurezza delle aziende a uomini del controspionaggio e che sostanzialmente non si può detenere il controllo ultimo della comunicazione se non si è parte del ‘sistema’ Echelon.
Sotto controllo insomma ci sono sempre state aziende, uomini politici e i vertici dello Stato. Quindi la sorpresa, adesso è: perché ci si sorprende ?
“Entro l’anno prossimo va approvata la direttiva sulla protezione dei dati”. È stata questa la risposta del presidente Ue Herman Van Rompuy ai giornalisti che gli hanno chiesto un commento sullo scandalo e sullo stato dei rapporti tra Ue e Usa. “Nella bozza di conclusioni del Vertice c’è un passaggio che va in questa direzione”. Il commissario al mercato interno Michel Barnier ha dichiarato che “tra amici deve esserci fiducia, ma questa è stata incrinata, ci aspettiamo risposte rapide dagli americani”. “Quando è troppo è troppo: tra amici, deve esserci fiducia. È stata compromessa. Ci aspettiamo in fretta risposte dagli americani”. Così il commissario al mercato interno Michel Barnier in un twitter sullo scandalo.
“Non è concepibile né accettabile – ha dichiarato il presidente del Consiglio, Enrico Letta – che ci sia un’attività di spionaggio di questo tipo. Ho già chiesto ieri chiarimenti al Segretario di Stato americano, John Kerry, e dobbiamo fare tutte le verifiche e conoscere tutta la verità. Non possiamo tollerare che ci siano delle zone d’ombra”.
Conclusione:
Gli sviluppi della tecnologia, tutti saldamente in mani americane, hanno portato a una evoluzione del sistema che negli anni ’70 ha anche mutato nome in ‘Echelon’, che era il nome in codice della rete di computer della NSA, la National Security Agency, che da sola assorbe un decimo del bilancio del Pentagono.
Cavi sottomarini, trasmissioni radio e naturalmente internet, tutto da allora è sotto controllo. Il dominio nella tecnologia elettronica, sia nell’hardware che nel software, e l’imposizione di standard di crittografia per i programmi destinati all’uso civile e soprattutto per quelli destinati ai Paesi extra Usa, come i browser, unitamente alla localizzazione dei server della rete nel territorio statunitense, hanno permesso alla NSA di ascoltare, collazionare, analizzare, utilizzare qualunque genere di informazione senza di fatto renderne conto ad alcuna autorità se non a quella del governo americano.
I rapporti tra Washington e gli alleati europei sanciti alla fine della seconda guerra mondiale, hanno inoltre consentito l’imposizione di clausole particolari come ad esempio quelle che obbligano le compagnie telefoniche occidentali ad assegnare la sicurezza delle aziende a uomini del controspionaggio e che sostanzialmente non si può detenere il controllo ultimo della comunicazione se non si è parte del ‘sistema’ Echelon.
Sotto controllo insomma ci sono sempre state aziende, uomini politici e i vertici dello Stato. Quindi la sorpresa, adesso è: perché ci si sorprende ?
“Entro l’anno prossimo va approvata la direttiva sulla protezione dei dati”. È stata questa la risposta del presidente Ue Herman Van Rompuy ai giornalisti che gli hanno chiesto un commento sullo scandalo e sullo stato dei rapporti tra Ue e Usa. “Nella bozza di conclusioni del Vertice c’è un passaggio che va in questa direzione”. Il commissario al mercato interno Michel Barnier ha dichiarato che “tra amici deve esserci fiducia, ma questa è stata incrinata, ci aspettiamo risposte rapide dagli americani”. “Quando è troppo è troppo: tra amici, deve esserci fiducia. È stata compromessa. Ci aspettiamo in fretta risposte dagli americani”. Così il commissario al mercato interno Michel Barnier in un twitter sullo scandalo.
“Non è concepibile né accettabile – ha dichiarato il presidente del Consiglio, Enrico Letta – che ci sia un’attività di spionaggio di questo tipo. Ho già chiesto ieri chiarimenti al Segretario di Stato americano, John Kerry, e dobbiamo fare tutte le verifiche e conoscere tutta la verità. Non possiamo tollerare che ci siano delle zone d’ombra”.
Conclusione:
"gli europei non chiedono di eliminare le intercettazioni, ma di essere ammessi alle verifiche e di non esserne piu' esclusi -a 70 anni dalla fine della guerra- dal loro pilotaggio.
In passato Bettino Craxi, quello di Sigonella, ci provò a sottrarsi al controllo rigido americano. Gli finì come tutti sappiamo per essersi adoperato a finanziare illegalmente il suo partito e non come usano fare i politicanti odierni che finanziano illegalmente le loro famiglie.
Tuttavia se tutti i governanti saranno compatti ... gli Usa forse arriveranno al punto di condividere l'uno per mille delle loro informazioni spionistiche.
Non si capisce, infatti, perché dovrebbero mantenere in piedi un costoso apparato di "intelligence" per condividere con altri i benefici.
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