Una metropolia bizantina per l'Italia ?
Lo stato giuridico delle Eparchie di Lungro e di Piana degli
Albanesi -abbiamo già visto- appare a tanti piuttosto indeterminato;
indeterminato in quanto non appare facile rispondere se esse costituiscono una
Chiesa sui iuris (=con un proprio diritto) unitaria oppure ciascuna di essa è
chiesa sui iuris.
Da un punto di vista pastorale dalla loro costituzione si
sono tenuti due sinodi intereparchiali, congiuntamente all’Esarcato di
Grottaferrata. Però l’aspetto giuridico (canonico) finora è rimasto indefinito.
Per l’articolo 27 del CCEO (Codice delle Chiese Orientali) perché sussista una
Chiesa sui iuris devono sussistere:
-un gruppo di fedeli,
-una gerarchia legittimamente costituita,
-il riconoscimento, esplicito o tacito, della suprema
Autorità della Chiesa.
Non è il rito (patrimonio liturgico, teologico, spirituale e
disciplinare) quindi che dà occasione perché sussista una Chiesa sui iuris. Il
rito altro non è che un modo per vivere
la fede.
L’annuario pontificio dal 1993 in poi identifica sotto la
denominazione unica “Chiesa Italo-Albanese” le tre realta bizantine d’Italia (Piana
degli Albanesi, Lungro e Grottaferrata). In verità la realtà storica è diversa,
in quanto l’esperienza di Grottaferrata affonda le sue origini non nell’immigrazione
in Italia degli arbëresh bensì nel monachesimo greco presente in tutta l’Italia
meridionale sin dai primi secoli del Cristianesimo.
Per i cultori del diritto canonico peraltro la circostanza che l’annuario
classifichi unitariamente le tre realtà di rito bizantino sotto la dizione “Chiesa
italo-albanese” non implica la sussistenza di una unica, Chiesa sui iris bensì
di tre Chiese sui iuris distinte.
Eppure secondo taluni giuristi sussisterebbero le condizioni per
ritenere le tre realtà una unica Chiesa metropolitana sui iuris; manca solamente, ai sensi
dei canoni 155-159, ad oggi il metropolita.
Una Chiesa metropolitana in divenire ?
Alcuni la auspicano; il suo principale sostenitore, Mons.
Fortino, è però venuto meno qualche anno fa. Ed a Lungro, si sa, la prospettiva è
molto auspicata.
Noi ci fermiamo qui. Non possediamo né le cognizioni, né le
informazioni utili per prefigurare ciò che in effetti è ad oggi un auspicio: creare una
unica Chiesa sui iuris bizantina che investa l’intero territorio nazionale.
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