Gli italiani sono infatuati di Salvini ed è proprio di questa infatuazione che i democratici (non nel senso dei piddini che durante i loro anni ne hanno combinate pure loro di cotte e di crude), i democratici di tutta Europa sono preoccupati. Il linguaggio che egli usa già di per sè sa di "nazionalismo" fuori tempo e peraltro poco credibile in quanto non più di un decennio fa la Lega aveva il massimo disprezzo dell'Italia al punto da rivendicare la secessione. Adesso, negli ultimi anni, della Lega constatiamo invece lo scarso amore per l'identità "europea".
Pare, se gli accertamenti scattati immediatamente da più osservatori e da più paesi lo confermeranno, che quel "nazionalismo" anti-europeista non sia gratuito e spassionato. Certo è che i giornali ed i telegionali delle ultime ventiquattro ore parlano e divulgano testi e registrazioni che sembrano inoppugnabili.
In altri tempi, altre tembra di politici avrebbero già presentato dimissioni dagli incarichi politici pubblici in attesa che la chiarezza smentisca o confermi le gravi accuse. Non così si comporta Salvini !
Fra i banchi della Camera i deputati dell'Opposizione hanno sistemato tanti cartelli con su scritti due numeri: 49 (= i milioni dello stato che la Lega ha distratto dalla finalità e che -incredibilmente- dovrà restituire in ottanta anni sulla base di sentenza) e 65 (= i milioni di dollari che, secondo il sito americano Buzzfeed, sarebbero finiti nelle casse della Lega da parte della Russia di Putin, camuffati in una grossa fornitura di petrolio all'Eni).
L'inadeguata opposizione al Governo (come è noto guidata dal Pd, partito per nulla attraente politicamente, almeno per chi scrive ) sta provando a smentire le basi su cui si regge l'ondata di populismo che percorre il Paese ( caratterizzata dal sovranismo verosimilmente interessato della Lega e dall'inconcludenza del suo alleato M5S che va assumendo sempre più palesemente la funzione della stampella).
Le gravi accuse alla Lega si reggono su un "audio" del colloquio di Gianluca Savoini (braccio destro di Salvini) risalente al 18 ottobre 2018 in un Hotel di Mosca con alcuni boiardi, personaggi dell'establisment russo.
Dichiara MATTEO RENZI: «O questa è una fake news o questo è uno scoop clamoroso. Usare il petrolio russo per finanziare la Lega? Sarebbe pazzesco. L’unico che può chiarire è Salvini: deve chiarire lui, subito».
Per MICHELE ANZALDI, deputato pd: la storia deve essere presa in carico dal Copasir, il comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica: «Se fossero confermate ingerenze economiche di uno stato estero su un partito italiano, peraltro al governo, saremmo di fronte ad un caso di una gravità enorme».
MATTEO SALVINI: " «Ho già querelato in passato, lo farò anche oggi, domani e dopodomani. Mai preso un rublo, un euro, un dollaro o un litro di wodka di finanziamento dalla Russia».
GIULIO CENTEMERO, tesoriere della Lega: «Sono fake news. Basta scaricare i bilanci della Lega per comprenderlo. Sono pubblici e online».
Lo stesso GIANLUCA SAVOINI dichiara: «La Lega non ha mai preso un soldo dalla Russia».
Il sito americano BUZZFEED specifica di non sapere se «l’accordo negoziato sia mai stato portato a termine o se la Lega abbia ricevuto finanziamenti» anche se «l’esistenza della registrazione di una trattativa dettagliata solleva seri interrogativi sul rispetto delle leggi italiane, sui legami tra Mosca e il partito Lega di Salvini, e l’integrità delle elezioni europee di maggio».
LIA QUARTAPELLE, deputato pd: «Salvini non deve minacciare, deve spiegare e se proprio pensa di non avere nulla da rimproverarsi allora quereli Savoini che, da quanto apprendiamo, stava trattando a nome suo. Se non querela Savoini e non spiega i suoi rapporti con la Russia vuol dire che c’è qualcosa di marcio».
LUIGI DI MAIO, leader del debole M5S: «Noi abbiamo sempre ricevuto risorse solo dalle donazioni volontarie, ce le siamo fatte bastare e questo mi rende orgoglioso».
Nella pagina dell’M5s il commento è : «Queste storie non ci sfioreranno mai e non devono, ovviamente, nemmeno sfiorare il governo. Sia chiara una cosa: l’Italia è un Paese autonomo e chi si candida a rappresentarla deve fare l’interesse dell’Italia».
NICOLA ZINGARETTI, segretario PD: «Se i 5 stelle pensano che la Lega faccia gli interessi della Russia come fanno a governarci insieme?».
SILVIA MANZI, segretaria di Radicali italiani: «I rapporti tra la Lega di Salvini e il partito Russia Unita di Vladimir Putin sono ormai di dominio pubblico», denuncia, «L’influenza della Russia di Putin sui partiti di governo – non va infatti dimenticato il M5S – è ormai palese, e altrettanto palese ne è lo scopo, quello di indebolire l’integrazione europea e rendere più fragile l’Unione europea. Risultato agognato tanto dal Cremlino quanto dal presidente Trump».
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