Non intendiamo additare il giornale come guida, ma senza un occhio ai giornali si perde la via |
Nei limiti delle possibilità e delle capacità del conduttore di questo Blog ci proponiamo di cambiare nello spazio di alcune settimano (o di uno o due mesi) il taglio (e l'immagine ?) del Blog.
Sembra che in quest'angolo di Sicilia (non solamente a Contessa) ci sia molta disattenzione e/o sottinformazione o (come evidenziano persino i grandi giornali) distorsione percettiva su ciò che la Politica (quella nazionale, regionale, locale) dispiega.
Ci accorgiamo giorno dopo giorno che ai nostri giorni "fare politica" corrisponde da parte degli "eletti alle varie cariche pubbliche" distrarre la gente dai veri problemi (spopolamento, stato pessimo della viabilità, carenza di servizi veri, igiene pubblica da terzo mondo etc.) per porre attenzione alla festa del vino, dell'acqua e del pane etc., che peraltro non ottengono alcun beneficio dal momento che ignorano le condizioni vere del mercato e delle tecniche promozionali.
Ed allora? ci proponiamo di spostare parte dello spazio che il Blog dedica su vari e disparati temi all'economia, non in quanto scienza, ma in quanto condizione locale (regionale, provinciale e distrettuale). Intendiamo informarci sulle tendenze dei livelli politici superiori, ma anche informare perchè localmente qualcosa si faccia e non si perdano opportunità.
Fino a qualche anno (decennio) fa, la parte della popolazione locale in grado di discutere di questioni sociali, economiche e politiche con qualche competenza era signifcativa: esistevano luoghi di dibattito anche nei piccoli comuni come lo è Contessa. C'erano runioni settimanali nella Camera del Lavoro-Cgil, c'erano discussioni all'interno delle sezioni di partito e persino contrapposizioni all'interno dello stesso partito. Oggi fb serve a tutto tranne che a porre l'attenzione su ciò che riguarda tutti, la collettività.
Ieri, un ieri lontanuccio, una minoranza -ma con sensibilità sociale- riusciva e contribuiva alla discussione pubblica con argomentazioni che, condivisibili o meno, avevano uno spessore, che andavano oltre la battuta estemporanea o il tweet dell'esibizione personalissima. Qualcosa di quelle argomentazioni — si trattasse di un discorso sul flusso migratorio/immigratorio, un dibattito in una sezione di partito, una iniziativa sindacale, un servizio televisivo — si diffondeva per mille rivoli nella comuntà influenzando alla fine anche le proverbiali chiacchiere nei bar. Senza che ci fosse -allora- nè il blog nè facebook.
Oggi ci distraiamo su ciò che i due attuali vicepresidenti del Consiglio ci offrono, non tanto in chiave politica ma di distrazione dai veri problemi del paese, il paese più indebitato dell'intero Occidente (assieme al Giappone che tuttavia rispetto a noi è un colosso economico), senza mai ricostruire a cosa sia servita finora quella montagna di debito pubblico.
Se le discussioni politiche dei nostri giorni riproducono banalità e contrapposizioni amico-nemico e assecondano chi ci racconta che saremmo di fronte a un'invasione dei migranti, o secondo altri saremmo sommersi da un’onda nera parafascista e così via è segno che stiamo affondando nell'ignoranza rispetto alla realtà.
In cosa consiste la realtà ?
1) Esiste il crollo delle nascite che persiste da almeno un ventennio,
2) La macchina pubblica, che sia locale, regionale o nazionale appare ora opprimente, inefficiente ed incapace di occuparsi dei problemi -ad esempo- della scuola e della formazione ed ora senza volontà di farne cuore della crescita del Paese.
In tanti ci scordiamo che la qualità della democrazia, il brodo di tutte le nostre scelte, è strettamente collegata alla qualità della discussione pubblica che si è in grado di dispiegare. E noi oggi, al livello territoriale, non dispieghiamo altro che disinteresse e silenzio sulla cosa pubblica.
La democrazia?
Nell’epoca di internet e dei social media, del tempo reale e dell’immediatezza, la democrazia dovrebbe avere trovato lo strumento comunicativo perfettamente a sua misura, attraverso cui tutti possiamo intervenire su tutto, sempre.
Non era mai successo prima.
In passato si poteva intervenire solo -in teoria e forse lo si faceva- nelle sezioni di partito e in quelle sindacali, mentre ora c’è la effettiva possibilità, per ciascuno, di esprimere la propria opinione su tutto, avendo magari tanto più seguito quanto più è semplificato, banalizzato e magari infondato ciò che dice. E non è difficile leggere, talvolta su fb, che l'asino vola.
Il Blog ha messo più volte il dito su alcune, solamente su alcune e non fra le più numerose, piaghe della nostra comunità locale e su quelle sovralocali. Mai, rarissmamente, è seguita una discussione allargata. Qualche volta forse è sorta un pò di tifoseria; ma la tifoseria non è mai discussione, non ha nulla a che fare con la discussione.
E intanto chi va in piazza incontra solamente pensionati. Siamo di fronte a una rinuncia totale della volontà "politica" di cambiare la piega delle cose che capitano da qualche decennio in qua.
A volte constatiamo aggressività accompagnata da infantilismo, fatta di mezze idee (spesso sbagliate) ascoltate dai palchi dei comizi.
Sono punti di vista oltre che inapplicabili anche preoccupanti; premonitori di quinquenni successivi in declino e irrecuperali.
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