L'1 Settembre 1939 la Germania aggredisce la Polonia
I
servizi segreti tedeschi preparano un pretesto per giustificare l’aggressione alla
Polonia, quello che Hitler definisce “una buona giustificazione per
iniziare la guerra”.
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Naujcks
ubbidisce e poi, il 20 dicembre 1945, testimonierà al processo di
Norimberga contro i criminali di guerra nazisti di avere inscenato la
finta aggressione.
In
seguito a ciò il 1° settembre 1939, alle 4,45, si scatena la furia
contro la Polonia. Alle 10,oo Hitler, al Reichstag, annuncia lo
scoppio del conflitto quando già le truppe tedesche sono penetrate
di parecchi chilmetri in territorio polacco.
Sull’episodio
di Gleiwtz dice: “Per la prima volta, questa notte, truppe regolari
polacche hanno aperto il fuoco contro il nostro territorio. A partire
dalle 5,45 noi abbiamo risposto al fuoco, e da ora in poi alle bombe
replicheremo con le bombe”.
Da
quel 1° settembre e per più tempo l’avanzata tedesca sembra
inarrestabile. L’esercito polacco da parte sua commette più errori e in pochi giorni viene a trovarsi nella massima confusione. Dall’1
all’8 settembre 1939 già il destino del Paese appare segnato. Danzica
viene raggiunta nel giro di pochi giorni dai tedeschi e l’8
settembre il governo polacco è costretto a lasciare la capitale e
già nel pomeriggio la radio tedesca comunica che reparti militari
tedeschi sono entrati a Varsavia. In realtà la città resiste
tenacemente e altri reparti polacchi cingono d’assedio la stessa
città.
Il 17 settembre il governo russo intima all’Armata Rossa di
entrare in territorio polacco, per aiutare –sostiene- le popolazioni
russe in terra polacca.
Tedeschi e Russi firmano un accordo: i russi si impadroniscono
di Estonia, Lituania e Lettonia mentre i tedeschi hanno mano libera in Polonia.
Varsavia
e Modlyn, assediate, resistono agli attacchi tedeschi per una
settimana. In città, nella capitale, mancava da giorni acqua, pane e luce. Il 25 settembre e
per due giorni consecutivi (senza tregua) la capitale è
sottoposta a incessanti bombardamenti e la sera del 27 il sindaco
annuncia la resa ai tedeschi. Ormai il governo si era per intero
trasferito all’estero, da dove poter continuare la lotta al nazismo.
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