Riflessione
Ci fu un tempo, non così lontano, in cui i bambini dell'asilo frequentato a Contessa Entellina presso l'edificio delle suore basiliane sapevano da dove provenivano il pane e la pasta che in casa si mangiava.
La stragrande parte della popolazione aveva a che fare col mondo agricolo ed una parte dell'abitazione era dedicata a deposito attrezzi/magazzino (aratro, sacchi, ...).
Si, erano tempi quelli in cui pure i bambini sapevano da dove provengono pane, pasta e altri prodotti della nostra tavola. Tutti frutto del duro lavoro dell'uomo.
Oggi troppa gente, davvero troppa, ignora di cosa sono frutto i beni (non solo quelli alimentari) di cui gode e dispone. Non si possiede più la visione e la proiezione dell'essere uomo in un mondo della tecnologia; tecnologia che governa l'uomo ormai smarrito.
Sta in questa ignoranza sull'importanza del "lavoro" e sulla provenienza dei "beni", purtroppo diffusa nell'odierna società se l'egoismo, l'individualismo, ... la corruzione hanno assunto la diffusione che hanno.
Apprezzabile ci sembra l'iniziativa promossa dal Centro Culturale Parrocchiale e dall'Associazione "Vivere Slow" di rievocare sotto ottica storico-culturale il ciclo del grano il prossimo 28 luglio alle ore 18,oo, presso la Chiesa dell'Odigitria, alle spalle di Brignet.
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