Si può ancora dire qualcosa che non sia stato già detto a proposito dei migranti ?
Ci provo, partendo da una coincidenza radiofonica. La mattina del 12 agosto Radio 3 ha trasmesso, a mezz’ora di distanza, due servizi senza legame fra loro. Il primo, per il programma “Tutta la città ne parla”. Era dedicato a un nuovo dramma della migrazione: l’approdo di migliaia di fuggiaschi all’isola greca di Kos. Il secondo, per il programma “Radio 3 scienza”, era dedicato all’isola di Ventotene, tappa importante delle migrazioni di uccelli, e perciò dell’inanellamento da parte degli ornitologi volontari. Sono stato a sentirlo perché ho anch’io una passione per l’osservazione degli uccelli, ma dopo poche frasi mi sono accorto che il racconto si adattava tal quale ai migranti umani. Riassumo (ma potete andare a riascoltarlo: “La promessa del ritorno”). Per i grandi migratori della nostra parte del pianeta — grandi per le enormi distanze che coprono, ma possono essere uccellini di qualche grammo appena — le traversate più pericolose sono quelle del Mediterraneo e del Sahara: esattamente come per i migranti umani. Se sbagliano il vento, sono morti. In maggioranza, non sanno nuotare: se cadono in acqua, sono morti. Le isole — Ventotene come Lampedusa o Kos — offrono loro una sosta preziosa durante la traversata.
RAFFAELE SIMONE, giornalista
Due settimane fa due parlamentari Pd (Stefano Esposito e Marco Causi), diventando assessori nel Comune di Roma (Causi anche vicesindaco), hanno annunciato che non lasceranno il posto in parlamento ma si limiteranno a rinunciare al secondo stipendio. Sia pure in forma light, è l’ennesimo caso di cumulo di cariche in Italia.
Una delle proprietà di questo paese, infatti,è l’assenza di qualunque cultura dell’incompatibilità. Alcune categorie arrivano a sommare, in successione ininterrotta ma anche con spettacolari Sincronie, incarichi pubblici a fasci. Tra queste spiccano gli esponenti delle più diverse magistrature, politici (trombati e no) di tutte le appartenenze, parapolitici e componenti dei Poteri Forti.
Il cittadino assiste incredulo: come riescono costoro a fare ciò che a lui risulta impossibile?
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