La Chiesa greco-bizantina di Piana degli Albanesi congiuntamente a quella di Lungro e al Monastero di Grottaferrata è compresa in un elenco di 23 Chiese cattoliche d’oriente unite a Roma.
Queste Chiese sono raggruppabili attorno a cinque grandi tradizioni:
alessandrina,
antiochena,
armena,
caldea
bizantina.
A garantire la loro autonomia ecclesiale e disciplinare è il documento conciliare Vaticano II
DECRETO SULLE CHIESE CATTOLICHE ORIENTALI
ORIENTALIUM ECCLESIARUM
PROEMIO
1. La Chiesa cattolica ha in grande stima le istituzioni, i riti liturgici, le tradizioni ecclesiastiche e la disciplina della vita ecclesiastica della Chiese orientali. Si tratta infatti di Chiese illustri e venerande per antichità, in cui risplende la tradizione apostolica tramandata dai Padri, che costituisce parte del patrimonio divinamente rivelato e indiviso della Chiesa universale. Perciò questo santo ed ecumenico Concilio, preso da sollecitudine per le Chiese orientali, che di questa tradizione sono testimoni viventi, e desiderando che esse fioriscano e assolvano con nuovo vigore apostolico la missione loro affidata, oltre a quanto riguarda tutta la Chiesa ha deciso di stabilire alcuni punti principali, lasciando gli altri alla cura dei sinodi orientali e della Sede apostolica.
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Il documento potremmo pubblicarlo per intero.
In questa fase ci colpisce il punto 4 dal titolo ammonitorio:
(Si studino i vari riti) e da esso stralciamo ...q.s.:
"Tutti i chierici e i candidati agli ordini sacri siano bene istruiti sui riti e specialmente circa le norme pratiche in materie inter-rituali; anzi, nelle spiegazioni catechetiche vengano istruiti anche i laici sui riti e le loro norme".
In questo punto della ORIENTALIUM ECCLESIARUM trova giustificazione l'onere, imposto dal II Sinodo di Grottafferrata al Vescovo di Piana, di istruire i fedeli di rito latino a lui affidati sul perchè del suo essere un Vescovo di rito bizantino.
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