Il Sinodo ha assegnato al Vescovo
quando si trova in una Chiesa di rito
romano (e non solo lì)
romano (e non solo lì)
-vestito con gli stessi paramenti usati da tutti i vescovi occidentali ed orientali nel primo millennio dell'era cristiana- il compito di spiegare origini, struttura e ragioni della realtà bizantina in Sicilia.
Generalmente la Liturgia Bizantina è tutta cantata, le parti recitate si limitano alle preghiere sacerdotali recitate "sommessamente", al credo, al padre nostro e alla preghiera di preparazione alla comunione.
Struttura
Segue uno schema fisso, sebbene le letture e gli inni varino secondo il calendario liturgico.
Consiste in tre parti:
- la liturgia della preparazione,
- la liturgia dei catecumeni, o liturgia della Parola;
- la liturgia dei fedeli.
Il punto c) dell'art. 200 degli Atti del Sinodo II di Grottaferrata recita:
Questa tradizione, espressa in gesti cultuali, in orazioni ed in una innografia particolarmente abbondante, conserva il deposito contenuto nelle Sacre Scritture e comune a tutti i cristiani, e l'ha anche arricchito con un patrimonio proprio accumulato lungo i secoli e proveniente da più origini, specialmente antiochena, gerosolimitana, costantinopolitana e successivamente, anche da tutte le zone dell'antica parte orientale dell'impero romano.
Nell'unica Chiesa di Cristo essa rappresenta una feconda dimensione dell'intero patrimonio cristiano.
Nessun commento:
Posta un commento