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lunedì 3 agosto 2015

La Mafia del trapanese. Non usa nè whatsapp nè facebook, ma i tradizionali "pizzini"

Matteo Messina Denaro, il latitante dei latitanti di Cosa nostra, l'imprendibile, potrebbe avere i giorni contati ?
Undici esponenti di vertice delle famiglie di Cosa Nostra trapanese e favoreggiatori del boss sono stati arrestati nell’operazione «Ermes» condotta dalla polizia di Stato e coordinata dalla Procura distrettuale antimafia di Palermo. 
Gli investigatori hanno colpito il sistema di comunicazioni di Messina Denaro, che come altri capimafia usava i pizzini per dare ordine e gestire gli affari. 
Il centro di smistamento dei bigliettini era in un casolare nelle campagne di Mazara del Vallo. 

Il particolare dell’indagine è che nel terzo millennio i boss di Cosa Nostra continuano a comunicare attraverso i pizzini, prediletti da Bernardo Provenzano e scelti anche, a quanto pare, da Messina Denaro. 
Lo smistamento dei bigliettini avveniva in due masserie nelle campagne di Mazzara del Vallo e Campobello di Mazzara, di proprietà di due allevatori, oggi arrestati, Vito Gondola e Michele Terranova. 

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