La
Chiesa cattolico-bizantina di Piana degli Albanesi non è, né qualcuno mai ha pensato finora di "declassarla" a semplice variante rituale, cosicchè un paramento del suo Pastore vale l'altro.
Nella
Eparchia di Piana sono conservati tesori culturali, storici, etnici, spirituali
e musicali unici e rilevanti per l'intera Chiesa italiana, non rinvenibili né leggibili altrove allo stesso modo di
come avviene da parte di chi all’interno
dell’Eparchia fa parte.
La Storia dell’Eparchia
Descritta
da chi non la conosce o da chi arriva da altre esperienze risulta impastata di
menzogne perché più volte in campo ecclesiastico -e non solo- è
stata letta da chi disprezza l’altro
e la bellezza che pervade proprio l’altro piuttosto che se stesso.
Conoscere
l’altro significa ri-conoscerlo,
-nella sua differenza e nel suo diritto alla differenza,
-nella sua alterità che non è escluso che possa dare
fastidio,
-nella sua diversità e
complessità che
sfuggono a tutti gli schemi e semplificazioni.
Imparare
a conoscere l’altro
è un esercizio difficile,
delicato, rischioso e a volte doloroso.
1) E’ indispensabile uscire dalla propria
“torre d’avorio”, varcare i confini imposti
dall’istituzione
o dalla tribù maggioritaria.
2) E
come ebbe a dire il cardinale Etchegaray “convertirsi un po’ all’immagine dell’altro per rettificare ciò che, nella propria visione
delle cose, sa troppo di particolarismi”.
3)
Non fa male inoltre una rivisitazione del passato, rileggendo in maniera
(auto)critica certe sue pagine.
L’altro che la Chiesa di Piana
condensa non va visto come una minaccia alla romanità (peraltro non ne avrebbe le
potenzialità), va
percepito come una opportunità.
Conoscere l'altro -per chiudere e non rendere pesanti questi "consigli"- significa fondamentalmente "ascoltarlo" per superare i pregiudizi e gli stereotipi e modificare l'immagine deformata, riduttiva e falsa in cui qualcuno ha voluto rinchiuderla, magari con le lettere anonime.
Un laico curioso
Conoscere l'altro -per chiudere e non rendere pesanti questi "consigli"- significa fondamentalmente "ascoltarlo" per superare i pregiudizi e gli stereotipi e modificare l'immagine deformata, riduttiva e falsa in cui qualcuno ha voluto rinchiuderla, magari con le lettere anonime.
Un laico curioso
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