Il Papa non ha invitato il Sinodo di Grottaferrata
a vergognarsi dei paramenti bizantini
Giovanni
Paolo II ha incoraggiato i Cattolici di rito orientale a promuovere i contatti
con le Chiese ortodosse – con le quali condividono
tradizioni e rito – per
superare lo scisma degli inizi del secondo millennio.
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Erano presenti al discorso del Papa i 150 partecipanti al Sinodo Interpatriarcale delle tre Circoscrizioni Ecclesiastiche Bizantine Cattoliche in Italia:
Eparchia di Lungro,
Eparchia di Piana degli Albanesi
e il Monastero Esarchico di Santa Maria di Grottaferrata.
La Missione della
Chiesa di Piana degli Albanesi
Ha detto il Papa Giovanni Paolo II:
“Il Signore Onnipotente, che nel Natale appena passato ha rivelato la sua divina tenerezza nella luminosa incarnazione del Verbo, conceda a tutti i credenti in Cristo di vivere appieno l’unità della medesima fede”, ha auspicato.
Il Papa ha poi
confessato di pregare perché il Sinodo “contribuisca a favorire un rinnovato
annuncio dell'Evangelo in ogni vostra Comunità come pure un vigoroso slancio
ecumenico”.
Ha detto ancora il Papa
“Eredi di un comune patrimonio spirituale, queste vostre realtà ecclesiali
sono chiamate a testimoniare l'unità della stessa fede in diversi
contesti sociali.
Esse collaborano dal punto di vista pastorale con le comunità di tradizione
latina e rafforzano sempre più la loro identità, facendo tesoro della loro
millenaria tradizione bizantina”,
Il Papa ha incoraggiato i Cattolici di
rito orientale in Italia a mantenere le loro tradizioni attraverso una “solida
formazione”, “atta a rispondere in maniera efficace alle sfide crescenti della
secolarizzazione”.
Il rito bizantino, le Preghiere Eucaristiche e la celebrazione degli altri Sacramenti, “come l'intero svolgimento liturgico e il Culto divino con la ricca innografia, costituiscono un potente veicolo di catechesi per il popolo cristiano”, ha proseguito.
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