GIORNALE DI SICILIA PALERMO
Comune che chiedeva l'annullamento della sentenza di primo grado con la quale era stata annullata la cartella di pagamento della tassa sui rifiuti dell'albergo di via Roma e intaccate in questo modo le casse comunali. Già, perché sono quasi tutti gli alberghi e molte le case di riposo e altre strutture ricettive ad avere impugnato la Tarsu dal 2006 al 2009 e che non pagheranno per lo smaltimento dei rifiuti. La sentenza, infatti, segue un lungo filone aperto nel 2006, quando il Comune decise di aumentare la tariffa senza passare dal consiglio comunale. La decisione era stata presa dalla giunta dell'ex sindaco Diego Cammarata che aveva innalzato del 75% il costo del servizio. Questo sostengono gli avvocati dell'Hotel del Centro, Angelo Cuva e Mario Ciaccio senza considerare lo statuto comunale. «La Sentenza della prima sezione della Commissione tributaria regionale del capoluogo è molto importante - dice l'avvocato Cuva - chiarisce in modo netto il tema della illegittimità delle tariffe per incompetenza funzionale della Giunta nel Comune, che inficia anche le tariffe relative agli anni successivi al 2006.1 giudici di appello aderendo per la prima volta in modo pieno alla tesi difensiva da noi proposta hanno rilevato che al fine di stabilire un criterio obiettivo per la fissazione delle tariffe Tarsu, l'articolo 14 del Regolamento Comunale riserva proprio all'Organo sovrano dell'Ente Locale, il Consiglio Comunale la esclusiva competenza a determinare il costo del servizio dello smaltimento della spazzatura». Agli atti del Comune non c'è traccia fino al 2010 di alcuna deliberazione che fissi tale parametro. «La Giunta Municipale - aggiunge Cuva - ha determinato le tariffe in violazione dell'articolo 49 dello Statuto sia in violazione della più specifica delibera del consiglio comunale 37 del 1997». Secondo l'avvocato questa decisione «assume particolare rilevanza - spiega Cuva - perché costituisce importante precedente per tutto, e molto ingente contenzioso Tarsu, non solo alberghi riguardante le tariffe successive al 2006». Quando non era sindaco, lo stesso attuale primo cittadino Leoluca Orlando aveva impugnato una cartella esattoriale della Tarsu da 1.900 euro per la sua abitazione in via Dante. Anche lui contestava come migliaia di cittadini l'aumento delle tariffe del 75% che sarebbero state applicate dalla giunta Cammarata e non dal consiglio comunale come sostenuto dai contribuenti in violazione della norma statutaria. In primo grado la commissione Tributaria aveva accolto parzialmente il ricorso di Orlando. Adesso il Comune di Palermo ha presentato appello in commissione Tributaria contro quella decisione. Il ricorso come riportato nell'ordine del giorno dei giudici è il numero 3553 /11. La discussio ne nel merito è avvenuta lo scorso 9 giugno di quest'anno. Se questi tributi saranno definitivamente cancellati lo si saprà a breve. A decidere se accogliere o respingere il ricorso è la sezione della commissione presieduta da Antonio Carollo. Presidente che in una precedente decisione si era espresso a favore del contribuente ribaltando alcune decisioni della commissione che avevano dato ragione al Comune.
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