Parlare della Chiesa oggi sui media ma anche sulle edizioni
librarie che sempre più numerose invadono gli scaffali delle librerie non fa
che rievocare nella mente di tante persone concetti non proprio positivi come pedofilia,
lotte di potere interne alla gerarchia, finanza di intrallazzo, elusione dell’Ici,
vicinanza dei prelati con i politici più chiacchierati e più “furbastri”
esistenti sulla piazza, crisi della fede ed allontanamento di fasce di
popolazioni dalla visione della società
che viene proposta dalla Chiesa romana nel terzo millennio.
E’ evidente che non tutto nella Chiesa si riduce a quella
casistica di comportamenti ora elencati e che potrebbe ancora allungarsi con altre circostanze
che ulteriormente ne deteriorano l’immagine.

Essendo vastissima la pubblicistica e la disponibilità
documentaria sulla Chiesa universale e su quella nazionale, vorremmo tentare di
conoscere almeno per grandi linee la realtà diocesana (eparchiale) locale.
Lo faremo di tanto in tanto e senza la convinzione
di poter essere esaustivi o adeguatamente attrezzati per questo tipo di conoscenza.
Eparchia di Piana
degli Albanesi
1
Ogni Diocesi svolge e assume su di sé, col trascorrere del
tempo, una propria vocazione. Se
Monreale fu istituita, e poi nei secoli ha saputo perseguire la conversione dei territori dell’interno
dell’isola -abitati da musulmani-, Piana degli Albanesi inequivocabilmente è
stata istituita per far conoscere nell’isola i tesori liturgici e la spiritualità
della Chiesa Orientale, la stessa Chiesa
che fino al XIII secolo era stata la Chiesa di tutti o quasi i siciliani. Qualcuno per rendere più concreto il concetto ha usato, nel passato, l'espressione "per fare da ponte fra Chiesa d'Occidente e d'Oriente". Compito questo verosimilmente pesante per le gracili spalle dell'Eparchia.
Nel 1967 Mons. Giuseppe Perniciaro
(già Vescovo ausiliario dei ricordati Amministratori Apostolici) diviene
Vescovo residenziale di Piana degli Albanesi.
Una data importante per la nuova
Eparchia è comunque quella dell’8 luglio
1960, quando Papa Giovanni XXIII emana la Bolla “Orientalis
Ecclesiae” in forza
della quale anche le parrocchie di rito
latino con il loro territorio, esistenti nei Comuni di origine albanese di Mezzojuso, Contessa Entellina
e Palazzo Adriano,
passavano sotto la giurisdizione di Piana degli
Albanesi.
(Continua)
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