Un legislatore secondo gli antichi testi giuridici deve votare norme di validità erga omnes, che contengano, quindi, i caratteri di "generalità" ed "astrattezza". Deve immaginare circostanze e condizioni, in teoria, applicabili a chiunque venga a trovarsi in situazioni analoghe a quelle delineate sul testo di legge.

Immaginiamo (per assurdo) che si faccia una legge per incentivare la lettura di libri. Lo Stato -ad esempio- si proponga di rimborsare il costo di ciascun libro acquistato da qualsiasi cittadino; motivo percui ciascun lettore di libri sarà diligente nel conservare le fatture e gli scontrini, utili per poter conseguire il rimborso dallo Stato.
L'esempio -molto teorico ora riferito- ci serve per far rilevare come il popolo italiano sia caduto nell'ultimo quindicennio in mano ad un legislatore cialtrone e ladro.
Il legislatore (ossia i nostri 950 scilipodi) nonostante nel 1993 il popolo italiano abbia con referendum plebiscitario votato per l'abrogazione di qualsiasi finanziamento pubblico ai partiti, si è dotato -nel medesimo anno- di una legge, successivamente ulteriormente integrata, di rimborso delle spese elettorali.
Rimborso dovrebbe significare che i partiti siano tenuti a conservare le fatture delle spese sostenute nel corso della campagna elettorale e poi dopo avere redatto regolari prospetti consuntivi -verificabili da revisori abilitati- passono presentarsi all'incasso di quanto in precedenza sborsato.
I rimborsi di cui alla normativa, invece sono dei veri e propri assalti alla finanza pubblica; sono degli arricchimenti illeciti -sanciti dallo stesso legislatore disonesto che si è scritta una normativa salva-ladri apposita. Il tutto in deroga al concetto universale di "rimborso".
I rimborsi delle "spese elettorali" sono, in Italia, di molto superiori alle spese effettivamente sostenute dai partiti-legislatori.
Si tratta di un meccanismo per rubare (senza che rubando si finisca in galera), che pochi conoscono e forse non vogliono conoscere.
Elezioni 2006
Il Pdl (destra) ha incassato 206 milioni di euro a fronte di spese per 54 milioni, cioè quasi il quadruplo.
Il Pd (finta sinistra) ha incassato la cifra di 180 milioni, a fronte di spese effettive per 18 milioni, dieci volte di più.
Tralasciamo gli altri partiti che hanno goduto di vantaggi similari. La legge salva-ladri infatti è stata condivisa da partiti e partitini, da moralisti e antipatizzanti.
Rubare le casse pubbliche -con in tasca la gazzetta uffciale- è bello !
Il legislatore ladro, in un paese dell'Occidente, è forse la prima volta che lo si tolleri. ... E se gli italiani lo tollerano è segno che la malattia non è solamente a Montecitorio.
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