Il Comune di Salemi, nella Valle del Belice, da mesi è stato
sottoposto a controlli da parte dei funzionari del Ministero degli Interni per
verificare la sussistenza di infiltrazioni mafiose.
Le conclusioni hanno
condotto –a quel che sembra- all’appuramento di condizionamenti da parte della
locale cosca, quella che qualche decennio fa era collegata ai fratelli Salvo
(gli esattori di Sicilia) e che oggi farebbe capo a Pino Giammarinaro, ex
deputato regionale della disciolta Democrazia Cristiana.
Costui sarebbe stato sponsor di Sgarbi, il personaggio
televisivo nazionale ben noto in tutta Italia, durante le passate elezioni amministrative.
Sgarbi dichiara di non essersi accorto di nessuna influenza sulla
politica da lui portata avanti a Salemi, se non di quella culturale di cui si è fatto portatore nella
cittadina del trapanese come quelle di Rubens, Caravaggio e Cezanne.
Per Sgarbi, che domani dovrebbe consegnare le sue dimissioni da
sindaco nelle mani del ministro dell’interno, in Sicilia non c’è alcuna
speranza: “la lotta alla mafia è l’unico elemento su cui si muove la dialettica,
per il resto è tutto inutile. Ho cercato di fare l’amministratore alzando il
livello culturale di Salemi, ma l’unica cosa di cui si parla oggi è la continua
evocazione mafiosa, che occulta qualsiasi altra iniziativa”.
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