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domenica 18 febbraio 2024

Storia del Cristianesimo

Brevi Riflessioni n. 7

 

Nel processo evolutivo delle Chiese Cristiane c’è anche il formarsi e l’affermarsi dei riti. I primi quattro secoli di storia liturgica cristiana non sono altro che un tempo, un periodo di improvvisazione. In pratica in tutto quel periodo di cristianesimo nascente non esistette nessuna uniformità bensì una grande diversità di testi e conseguentemente di preghiere liturgiche in uso per la celebrazione dell’Eucarestia, il cui schema -riportano i libri di Storia- veniva ripreso dal modello di un banchetto festivo ebraico.

 A cominciare dalla metà del IV  secolo fino al VI, iniziano invece ad essere usati i formulari  e le composizioni liturgiche scritte. In pratica comincia a porsi attenzione alle correttezze liturgiche scritte, ma anche all’influsso via via sempre più diffuso delle sedi principali su quelle suffraganee  nel campo del cerimoniale liturgico. Già nel quarto secolo  si cominciavano a distinguere tre famiglie liturgiche  associate ai primi tre patriarcati: 1) in Occidente si afferma la liturgia romana, di cui però non fa parte quella spagnola (mozarabica) che segue schemi antiocheni; 2) in Oriente si afferma la liturgia antiochena (divisa in Orientale e Occidentale che si afferma oltre che ad Antiochia, a Costantinopoli, Gerusalemme) 3)  l’Alessandrina che coinvolge copti ed etiopi.

 L’assetto della Chiesa, intanto negli stessi secoli, comincia ad assumere linee organizzative sempre più definite. Il processo di consolidamento della nuova religiosità cristiana, il venir meno delle persecuzioni e l’assunzione di ruoli ufficiali all’interno dell’Impero indusse all’approfondimento della fede cristiana. Nella fase iniziale non sussistevano vere analisi ma semplicemente accettazioni e adesioni al messaggio di salvezza annunciato.

  Con l’ufficializzazione del Cristianesimo come religione dell’Impero iniziano tuttavia le interpretazioni sulla rivelazione anche attraverso la filosofia paganeggiante.

(Segue)

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