Il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza figura tra le prime tre violazioni del Codice della Strada. Le cinture di sicurezza rappresentano un sistema di sicurezza passiva che è fondamentale per proteggere il guidatore e i passeggeri in caso di incidenti, urti e collisioni.
Eppure in questi giorni il ministero dei Trasporti sui rischi che si corrono guardando il telefono mentre si guida (sacrosanto e condivisibile) propaganda un video dove nessuna delle quattro ragazze protagoniste indossa la cintura di sicurezza. Alcuni media si interrogano come sia possibile che un così macroscopico sfondone sia passato inosservato a chi ha scritto lo spot, a chi lo ha prodotto, a chi lo ha girato, interpretato, montato e infine a chi, dentro il ministero, lo avrà guardato per l’approvazione definitiva.
La risposta per Massimo Gramellini è semplice, purtroppo: viviamo nel culto, o sotto il tallone, della velocità, e la Fretta ha una sorella gemella che si chiama Sciatteria.
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