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venerdì 2 febbraio 2024

Agricoltura.Perché la contestazione (2)

 GERMANIA. - La strategia è analoga a quanto accade in Francia, ma la protesta si estrinseca nei porti, nel Nord del Paese.  Ad Amburgo, ieri, le vie d’accesso alle banchine sono state interrotte.  Il settore agricolo rischia di pagare un prezzo molto alto a causa del «buco» di bilancio emerso a seguito della sentenza della Corte Costituzionale tedesca: un «rosso» di circa 60 miliardi a cui il governo Scholz vuole porre rimedio attraverso una severa politica di taglio alle sovvenzioni e rincari fiscali. Molti di questi vanno a colpire proprio l’agricoltura.

OLANDA - Il bersaglio qui è  la direttiva europea che punta a tagliare le emissioni di azoto di cui sono responsabili gli allevamenti intensivi, voce rilevante della produzione agricola olandese. Nel 2023 il governo ha approvato indennizzi pari a 1,5 miliardi finalizzati  alla chiusura di circa 3.000 stalle. In Olanda c’e’ stata la grande avanzata  del “partito dei contadini” per dar voce alla ribellione del settore contro le misure Ue. L’exploit però è in buona parte rientrato, assorbito dal partito di destra di Geert Wilders.

In generale la rabbia del settore agroalimentare contro l’Europa è stata scatenata da una serie di misure volte a rendere più «green» e sostenibile l’intera produzione di cibo. Della direttiva contro le emissioni inquinanti a quelle che impongono la messa a riposo dei terreni per garantire la biodiversità o quella che impone il ripristino di una porzione dell’habitat ( anche quello marino). 

Attualmente l’agricoltura resta destinataria di un cospicuo monte di sussidi da parte dell’Unione Europea. La Pac (politica agricola comunitaria) per il quinquennio 2023 -2027 ammonta a 36 miliardi e mezzo. La percentuale degli aiuti sull’intero budget europeo è tuttavia in diminuzione: secondo alcuni  dati questa rappresentava il 66% all’inizio degli anni ‘80 ed è via via scesa a poco più del 30.

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