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giovedì 22 febbraio 2024

Le dittature e gli uomini coraggiosi. Navalny coraggioso lo è stato

Alexei Navalny sarebbe stato ucciso con un pugno al cuore, 

una tecnica degli agenti delle forze speciali dell'ex Kgb, 

dopo essere stato esposto a condizioni di congelamento per diverse ore

Secondo il quotidiano politico britannico Times, che cita Vladimir Osechkin, fondatore del gruppo per i diritti umani Gulagu.net, Alexei Navalny, il leader degli oppositori al regime dittatoriale di Putin, è stato ucciso con un pugno al cuore, una tecnica che le forze speciali dell’ex Kgb, applicano dopo aver esposto a condizioni di congelamento per diverse ore la vittima di turno. 

 Secondo Osechkin, che richiama una fonte che lavora nella colonia penale artica dove Navalny è morto venerdì scorso, i lividi trovati sul corpo di questi sono compatibili con la tecnica del «pugno unico».

Alexei Navalny
ucciso 
con un colpo al cuore

Il pugno al cuore è considerata una manovra di emergenza, raccomandata in assenza di defibrillatore, e consiste in un unico colpo  allo sterno, all'altezza del cuore, a una distanza di circa 20 centimetri. La manovra va eseguita una sola volta entro 30 secondi dall'insorgenza dell'arresto cardiaco.  Stando a quanto riporta Times la tecnica del colpo al cuore è insegnata ai membri del KGB per uccidere le vittime. Queste vengono 1) esposte a temperature polari per indebolire il muscolo cardiaco. 2) Il trauma non penetrante può provocare un evento che nella vita quotidiana è rarissimo, chiamato commotio cordis che produce 3)  fibrillazione ventricolare senza però lesionare sterno, coste e cuore. 4) Il pugno che arriva e’ in quelle condizioni fatale.

 Si tratta di un evento estremamente raro che interessa soprattutto i giovani atleti (più spesso in soggetti magri). 

 Si può essere colpiti migliaia di volte da una pallonata (o da una palla da baseball)  senza che accada nulla. C’è però  solo una frazione di secondo nella finestra del ciclo cardiaco in cui il colpo può provocare un arresto cardiaco, ovvero durante la fase precoce della ripolarizzazione ventricolare, una fase che può durare appena dai 20 ai 40 millisecondi. Quasi sempre si tratta di una situazione fatale. 


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