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martedì 13 febbraio 2024

Contessa Entellina. Tradizioni, ricorrenze, lotte sociali e letture del tempo che scorre

 I percorsi dello sviluppo locale

 Osservando da una distanza relativa, quale può  essere la c.da Badessa, lo sbarramento della diga Garcia, dedicata al giornalista assassinato dalla Mafia Mario Francese, e’ facile per chi lo fa con intenti storico-rievocativi, richiamare le vicende della Valle del Belice connesse sia alla ricostruzione post-terremoto ‘68 che a quelle precedenti legate alla realtà che fu del latifondo, del mondo contadino e della mafia.

 Riflettendo, seduti su una leggera altura di fronte e lontano un paio di chilometri da quello sbarramento, davvero molte sono le vicende e le lotte sociali, gli episodi di storia locale e regionale che scorrono come ricordi all’osservatore più o meno occasionale; episodi magari letti su libri o su giornali, ma anche ricordi vissuti accanto a leader politici regionali quale sicuramente fu Francesco Di Martino o, ancora, accanto ad altri personaggi, quali l’avere conosciuto Danilo Dolci nell’opportunità di un incontro di questi col sociologo Anton Blok, lo studioso vissuto per tanto tempo a Contessa E. al fine di sviluppare studi sociologici ed antropologici sulla realtà locale.

 Tante sono le immagini che si ripresentano osservando un mastodontico manufatto umano (la diga), immagini tutte che si ripresentano nella forma di “ricordi” su un mondo che, ormai risulta trasformato, soprattutto grazie all’impegno, alle lotte, alla volontà di chi, tanti decenni fa’, ha saputo individuare ed interpretare un percorso sociale e politico  in direzione del progresso che, ancora oggi, però’ necessita di ulteriori intelligenze e ulteriori volontà aperte in direzione di altri avanzamenti socio-economici che via via devono essere sempre più espansivi e sempre più aperti verso ulteriori creatività.

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