Paolo Francesco Minervino è un antropologo prestato alla letteratura. Vanta l’insegnamento di Antropogeografia ed Etnologia delle Culture Mediterranee al DAMS dell’Università degli Studi della Calabria. |
Il testo andrebbe tutto letto. Ne riprendiamo un breve tratto che riporta timori da sempre riportati sul Blog circa il nostro centro di residenza.
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Quale che sia la realtà, la crisi dei paesi ci riguarda tutti da vicino e si ripropone irrisolta, specie in questo particolare momento storico. Il costante svuotamento demografico e la «sparizione dei paesi» sono destinati a fare problema, a interrogarci sul presente e sul futuro da costruire in Italia: con o senza paesi? Intanto un dato di fatto. Su quasi 8 mila comuni, compresi tra questi le città capoluogo, i grandi centri metropolitani e quelli medi, distribuiti da Nord a Sud, ce ne sono ben 5.535 che restano oggi sotto la soglia critica dei 5 mila abitanti. Questi piccoli comuni, che sono propriamente ciò che abbiamo definito da sempre «paesi», rappresentano ben il 70% del numero totale dei comuni italiani, e ben 13 milioni di persone che nei paesi continuano ad abitare e a vivere. Nonostante declino demografico, perdita di servizi e attività fondamentali.
Dunque, i paesi pur gravemente dimidiati, restano l’entità geografica e amministrativa più capillare e meglio territorialmente distribuita, tipica della nostra tradizione insediativa di lungo periodo.
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