GIORNALE DI SICILIA-Trapani
del Belice. Centocinquanta milioni di euro per le
opere pubbliche e 280 milioni per l'edilizia privata. E i sindaci li
chiederanno a gran voce alla delegazione della 13a Commissione permanente al
territorio, ambiente e beni ambientali del Senato che da ieri è nella Valle del
Belice per tre giorni di audizioni e sopralluoghi.
«La finalità - spiega il coordinamento dei
sindaci del Belice, Nicola Catania - è quella di analizzare e conoscere le
problematiche connesse alla ricostruzione, con particolare riguardo agli
aspetti ambientali, all'assetto del territorio e del social housing. Ma
l'audizione vuole cogliere gli aspetti legati alle esigenze di sviluppo
socio-economico della Valle, attraverso l'individuazione di strategie politiche
adeguate al rilancio del nostro territorio».
Saranno trattate le stesse tematiche già discusse
in questi decenni. Ricostruzione da un lato e sviluppo economico, mai pensato
concretamente in verità.
Ieri la Commissione presieduta dal senatore
saccense Giuseppe Marinello è stata a Salemi e Gibellina. Oggi, invece, a
Sambuca, Santa Margherita, Poggioreale, e Partanna. Poi tappa al castello
Grifeo dove la delegazione ascolterà i sindaci, gli ex coordinatori del Belice
e il Provveditore regionale delle opere pubbliche, per poi chiudere con
l'incontro degli assessori regionali al territorio, lavori pubblici e beni
culturali.
«Auspichiamo - dice il coordinatore Nicola
Catania, sindaco di Partanna - che questo momento possa essere di aiuto ad
un'implementazione dell'attenzione e di fattive azioni da parte dello Stato nei
confronti delle nostre aree ormai depresse e abbandonate da una politica
centrale cieca, che ormai pare abbia decretato la morte del Sud e dei piccoli
comuni come i nostri».
I sindaci, dunque, batteranno cassa perché
vogliono i soldi e così completare la ricostruzione. Ma pensano pure a come
attivare la manutenzione di opere pubbliche costruite coi fondi della
ricostruzione e oramai obsolete.
Del Belice, a 48 anni dal sisma, se ne parla
ancora perché la ricostruzione rimane un capitolo ancora aperto.
«Lo Stato italiano sembra ancora essere in debito
con questa parte di territorio, ma oggi ancor più serve avviare con urgenza ed
in modo risolutiva, la questione del completamento della ricostruzione - dice
il portavoce M5S al Senato, Vincenzo Maurizio Santangelo - per trasferire ai
comuni le somme necessarie per la copertura dei progetti già approvati ed
evitare così il default finanziario dei comuni».
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