Di interrogativi sul nuovo sistema di
pagamento del Canone ne restano abbastanza.
Il Consiglio di Stato ha dato il suo via
libera al provvedimento di modifica delle modalità di pagamento
dell’abbonamento Rai. Ha accolto in sostanza le proposte avanzate dal ministero
dello Sviluppo.
Nella formulazione del Consiglio di
Stato c’è un passaggio secondo il quale «la formulazione delle disposizioni è
eccessivamente tecnica» e quindi tale da essere travisabile dal cittadino.
Gli interrogativi maggiori riguardano la
definizione di apparecchio televisivo. In sostanza i giudici del Consiglio di
Stato ritengono che la definizione ministeriale rischia di non restare al passo
con le novità tecnologiche, vedasi tablet e smartphone (finora escluse dal
provvedimento), dalle quali però è possibile vedere i canali della tv digitale
in streaming.
ll Corriere della Sera ha
stilato una guida in dieci punti.
Come
si paga
1) Il canone RAI a partire dal 2016 si
paga con la bolletta elettrica. La semplice intestazione di un’utenza domestica
di energia elettrica è motivo sufficiente per presumere il possesso di una
televisione e chiedere di conseguenza il pagamento del Canone RAI.
2) Il canone scende a 100 euro, e si paga in dieci rate da 10 euro. In
questo primo anno di applicazione, il 2016, il primo pagamento avverrà con la
bolletta elettrica di luglio, che conterrà anche le rate da gennaio a giugno
(60 euro).
Quante
volte si paga
Il
canone si paga solo una volta anche se si possiedono più abitazioni dotate di
televisore.
Una eccezione è costituita da quella dei coniugi con diversa residenza
anagrafica, che pagheranno due distinti canoni.
Chi
ha diritto all’esenzione
In linea generale è di non possedere un
televisore inteso come un apparecchio collegato al digitale terrestre o segnale
satellitare. Quindi, un contribuente che possieda una vecchia tv che non prenda
il digitale terrestre o il segnale satellitare non deve pagare il canone. Un
computer o un tablet, attraverso i quali si possono guardare trasmissioni via
Internet, non comportano obbligo di pagamento del canone RAI.
L’autocertificazione
La richiesta di esonero va presentata utilizzando
l’apposito modulo di esenzione, pubblicato sul sito dell’Agenzia delle Entrate,
della RAI, e del ministero delle Finanze.
La disdetta vale per il solo anno in cui
è stata chiesta, quindi la richiesta di esenzione va poi ripresentata di anno
in anno (è una novità rispetto alle regole precedenti).
La
procedura online o scritta
La dichiarazione di non detenzione si
presenta online, attraverso l’apposito servizio dell’Agenzia delle Entrate
attivo da lunedì 4 aprile 2016, oppure utilizzando il modello cartaceo, da
inviare per posta, via raccomandata, all’indirizzo Agenzia delle Entrate,
Ufficio di Torino 1, S.A.T. – Sportello abbonamenti TV – Casella Postale 22 –
10121 Torino.
La nuova scadenza
La scadenza per la consegna cartacea (inizialmente
prevista al 30 aprile) è slittata al 16 maggio.
E’ sempre possibile rivolgersi a un
intermediario. Ritardi: chi presenta la dichiarazione di non detenzione dopo i
termini sopra indicati ma entro il 30 giugno 2016, avrà l’esenzione per il solo
secondo semestre 2016.
Retroattività negata e applicazione
Le nuove regole si applicano dal 2016. Significa che
non si può inviare attraverso la bolletta elettrica un arretrato relativo a un
mancato pagamento del canone RAI degli anni passati.
L’addebito, anche sulla pensione
Il pagamento attraverso la bolletta
sostituisce i precedenti bollettini e tutti gli altri eventuali metodi di
pagamento, tranne uno: resta possibile pagare attraverso trattenuta sulla
pensione, per chi ha assegni inferiori a 18mila euro annui. Bisogna presentare
domanda entro il 15 novembre dell’anno precedente.
Casi particolari
I contribuenti con più di 75 anni e reddito fino a 8mila euro.
Non riguarda le imprese
La riforma del canone Rai in bolletta
riguarda le utenze domestiche e non le imprese, né negozi o, in generale,
coloro che pagano il canone speciale Rai.
Per queste utenze, le regole restano
invariate.
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