LA SICILIA-Catania
i bilanci. Se c'è la proroga e non hanno i fondi non li possono chiudere lo stesso».
Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, è convinto che la proroga fino a luglio per la presentazione dei bilanci di previsione, richiesta dall'Anci Sicilia, non basti a risolvere l'emergenza finanziaria in cui versano i Comuni.
«Mancano i soldi, non il tempo», ha sottolineato Alfano. I soldi sono i 500 milioni di euro che lo Stato dovrebbe trasferire alla Regione siciliana. Che, a sua volta, ne dovrebbe destinare circa la metà (per la precisione 240 milioni) ai Comuni.
Da aggiungere ai 105 milioni di cui al momento dispone. Sul tema, che agita i primi cittadini, Alfano "scarica" la palla a Palazzo d'Orléans: «l sindaci siciliani - ha detto - chiedono in primo luogo che la Regione trasferisca loro i fondi per potere chiudere i bilanci perché altrimenti si afferma un default preventivo, non un bilancio preventivo. Il lavoro che noi stiamo facendo come ministero, non avendo alcuna competenza specifica, è quello di essere facilitatori del rapporto dei Comuni col governo nazionale».
Quindi ha aggiunto: «Da questo punto di vista spero che quanto annunciato dal presidente Crocetta in merito alla trattativa sui 500 milioni di euro corrisponda al vero. È chiaro che io lavorerò ascoltando le istanze dei sindaci e facendo ciò che posso nell'ambito dell'autonomia della Regione, che non prevede che il ministro dell'Interno decida su questi aspetti».
Parole pronunciate davanti ai sindaci siciliani, chiamati a raccolta ieri a Palermo dall'Anci. Il presidente Leoluca Orlando nei giorni scorsi ha contestato la circolare emessa dalla Regione, che suggerisce ai Comuni - in fase di redazione dei bilanci di previsione 2016 - di effettuare una riduzione dei trasferimenti regionali pari al 70% dell'importo previsto dalla legge di stabilità, minacciando il ricorso alla magistratura contabile ed a quella ordinaria.
Ieri Orlando è tornato alla carica: «Le amministrazioni comunali non sono una "tabella H", ma una parte significativa del corpo istituzionale. Le fasce tricolore che indossiamo stanno a testimoniare proprio questo». L'incontro con Alfano però è servito a mettere in piedi un dialogo che coinvolga anche i Comuni.
«Finalmente - ha dichiarato il presidente dell'Anci Sicilia - è stata accolta la nostra richiesta di un tavolo istituzionale tra Stato, Regione e autonomie locali. Oggi non c'è un sindaco nelle condizioni di predisporre un bilancio. Manca la certezza delle risorse».
All'ordine del giorno c'è anche la questione sicurezza. Ieri il faccia a faccia con il ministro Alfano è iniziato con la solidarietà e gli applausi all'indirizzo di Angelo Cambiano, il sindaco di Licata impegnato in prima linea nel contrasto all'abusivismo edilizio. L'ultimo, ma solo in ordine di tempo, a subire atti d'intimidazione. Alfano ha assicurato «il dovuto sostegno ai Comuni». A sentire i sindaci presenti ieri a Palermo, le ristrettezze economiche sono una delle cause che incidono sull'ordine pubblico.
«A fine mese finiscono i soldi per gli stipendi dei precari. Non riusciamo a trasferire fondi agli ex Ato per la raccolta dei rifiuti e siamo stati costretti a tagliare la spesa per il sociale e i servizi essenziali», ha spiegato Andrea Galbo, primo cittadino di Caccamo, che ha deciso di destinare l'indennità ai servizi sociali. La mancanza di certezze riguarda pure il passaggio di consegne tra Province e Liberi consorzi: «Serve un intervento economico dello Stato - ha concluso Mario Alvano, segretario Anci Sicilia - perché la Regione ha esaurito i fondi. Serve un'intesa che dia garanzie ai futuri amministratori degli enti intermedi».
Nessun commento:
Posta un commento