Osservatori internazionali hanno sottolineato che
le due possibili risposte da barrare non sono allineate,
ma sulla scheda prima compare il «No» (ochi),
quindi il «Sì» (nai).
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I Greci cominciano ad avere paura dell'ignoto,
paura della miseria, la miseria di ritorno.
Atene, da città europea, è cambiata in poche ore più che
durante cinque anni di recessione, in città levantina.
Da capitale europea piena di caffè, musei, metropolitane moderne e pulite, e di laureati,
si è rituffata nell’accaparramento di generi alimentari e sanitari.
Riempirsi la casa di cibo, benzina o medicine era un’abitudine da tempo di guerra,
che gli anziani ricordano di aver rispolverato durante il colpo di Stato dei colonnelli nel 1967.
Era una memoria cancellata dalle teste dei più giovani ma ieri è riaffiorata di colpo,
irrazionale e prepotente.
In molti hanno comprato il doppio o il triplo delle quantità
abituali di cardiovascolari, antibiotici, antinfiammatori.
Durante la giornata la situazione è arrivata a un punto tale che
l’Associazione ellenica delle aziende farmaceutiche
ha dovuto emettere un comunicato:
«Non si registrano carenze di farmaci».
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