Sta per giungere il tempo di governo, se così ci viene concesso scrivere, per la piccola-grande Eparchia di Piana degli Albanesi, di un uomo, un sacerdote, individuato -si dice- dalla Congregazione per le Chiese Orientali, Mons. Giorgio Demetrio Gallaro.
I molti sanno poco di lui, che è un siciliano trasferitosi ancora giovane negli Usa dove gli è capitato di essere destinato dopo precedenti esperienze nell'Eparchia Melchita di Newton, i pochi sanno parecchio di lui ma non lo rendono noto e si limitano a dire che è un esperto di diritto canonico (pure di quello sulle Chiese Orientali) ed è una persone mite, uno che sa ascoltare.
Chissà se al Blog verrà concesso -in prosieguo- un incontro che consenta ai più di saperne di più sul conto del nuovo Pastore che arriva.
Il Vescovo (designato) è già a Piana degli Albanesi e muove, ancora da sacerdote, i primi approcci con la realtà locale. Approcci che vengono osservati con curiosità e magari già giudicati o valutati.
Il contesto locale di Piana, ma pure quello più ampio delle varie parrocchie sul territorio, risente ovviamente di prolungate (ed ingiustificate) assenze dovute alle solite e inspiegabilmente lunghe Amministrazioni Pastorali, sempre affidate a prelati latini (che da latini -giustamente- visitano le parrocchie con modalità, forme e esteriorità latine).
Da un Vescovo che verrà ordinato secondo il rito bizantino, l'attesa è che si abbia un Eparca che salvaguardi gli usi, le tradizioni, le forme ed esteriorità della spiritualità bizantina.
Nel territorio eparchiale ad avere necessità di particolare attenzione è, sì, il rito latino, il rito prevalente in assoluto in Italia, a cagione del secolarismo dilagante e del contesto di vita generale del terzo millennio, ma ad avere necessità rappresentativa, divulgativa e culturale, oltre che cultuale, è il rito bizantino.
La Bolla istitutiva dell'Eparchia, per le resistenze clericali esterne all'Eparchia medesima, ancora attende attuazione.
Da un esperto di Diritto canonico orientale, l'attesa è che possa venire valorizzato il patrimonio esistente del rito bizantino, senza nulla togliere al rito romano alla cui valorizzazione provvedono mille altri accorgimenti nel Paese, l'Italia, che ospita la Santa Sede.
A Mons. Gallaro auguriamo buon lavoro e che Egli possa amare la nostra realtà ecclesiastica e pure quella etnica e civile; realtà che possiede peculiarità che meritano di essere valorizzate, lo ripetiamo, sia sotto il profilo cultuale che culturale.
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