Foto di archivio |
Voci più o meno ufficiose affermano che da domani a Piana degli Albanesi, nel Palazzo che ospita la Curia, si insedierà il Vescovo designato Mons. Giorgio Demetrio Gallaro.
Inizierà, prima della data del 28 giugno quando gli saranno imposte le mani col Vangelo in testa, a studiare i dossier da sempre rimasti non esitati sul ruolo e sul campo d'azione di una Eparchia Bizantina situata nel bel mezzo dell'Italia "romana".
Si, di dossier più o meno cartacei, ma sicuramente reali e aperti da tempo il nuovo Vescovo dovrà valutarne a decine e decine. L'assenza di governo nell'Eparchia ormai è considerata da tutti decennale; con motivazioni ora consistenti e concreti ed ora irrisorie e dovute al lassismo.
Come capita in tutte le realtà del mondo.
In giro è diffusa la voce che Mons. Gallaro, studierà sul campo la situazione ma nel contempo, dovrà dare ascolto a direttive (meglio sarebbe dire, consigli) ricevute in sede romana ed in sede palermitana.
Certo i "consigli", se buoni, sono sempre ben venuti.
Sarebbe utile che il nuovo Vescovo sondi -prima di decidere qualsiasi iniziativa- il clima e l'umore del territorio e faccia in modo che consigli esterni e realtà locali non vengano mai a trovarsi su versanti opposti.
Sappiamo e lo abbiamo più volte scritto, infatti, di prelati tuttora autorevoli che hanno ostacolato finora la piena attuazione della Bolla di Giovanni XXIII, Orientalis Ecclesiae, dell'8 luglio 1960.
Nell'augurare buon lavoro al Pastore che viene, auspichiamo che tradizione bizantina e apertura al futuro possano continuare a coesistere nel saper leggere, oggi, i segni a sostegno della Fede.
Nessun commento:
Posta un commento