Mt 9, 27-35
AVVENGA A VOI SECONDO LA VOSTRA FEDE
27 Andando Gesù via di là, lo seguirono due ciechi, gridando e dicendo: Abbi pietà di noi, figlio di Davide!
28 Entrato nella casa, i ciechi gli si avvicinarono, e dice loro Gesù: Credete che posso fare questo (per voi)? Gli dicono: Sì, Signore! 29 Allora toccò i loro occhi, dicendo: Avvenga a voi secondo la vostra fede! 30 E si aprirono i loro occhi.
E Gesù sbuffò davanti a loro, dicendo: Guardate che nessuno lo sappia! 31 Ora essi, usciti, diffusero la sua fama in tutta quella terra. 32 Ora, usciti essi, ecco: gli condussero un uomo muto, indemoniato. 33 E, scacciato il demonio, parlò il muto.
E si meravigliarono le folle, dicendo: Mai apparve cosa simile in Israele! 34 Ma i farisei dicevano: Con il capo dei demoni scaccia i demoni! 35 E andava attorno Gesù per tutte le città e per tutti i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe e proclamando il vangelo del regno e curando ogni malattia e ogni morbo.
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Brano del Vangelo di Matteo proclamato in questa domenica nelle Chiese di rito bizantino
Il brano descrive due miracoli a beneficio di due ciechi e di un muto.
Dal punto di vista di Matteo la Fede e' vista come attitudine a vedere e saper leggere la realta' profonda dell'uomo e rende capace chi la possiede di esprimerla e trasmetterla agli altri mediante la parola.
La duplicazione dei miracoli e' una modalita' di rappresentazione tipica di Matteo che si propone di rendere miracolato pure il lettore o l'ascoltatore del brano.
Il cieco e' quindi colui che vive nelle tenebre e verosimilmente non si rende conto di non vedere e di non sapere leggere la realta'.
La coscienza di trovarsi nella cecità e nella morte dipende dalla dignità di ciascuno: tutti siamo destinati a partecipare della luce e della consapevolezza di essere fratelli del prossimo, soprattutto del prossimo piu' sfortunato di noi, di colui che porta la croce, ed in genere la croce degli altri.
La luce (=la vista) è il principio della creazione: e' energia e vita, intelligenza e amore, fa essere le cose quello che sono.
La cecità di contro si oppone alla vista come il non-senso al senso, la morte alla vita.
La realtà è uguale sia per il vedente che per il non vedente. Ma diverso è il loro modo di rapportarsi ad essa: uno ne fruisce e gode, l’altro ci sbatte contro e si fa male.
La Fede e' il chiedere di poter vedere. Ottenere la Fede e' come ricevere un dono, ri-nascere.
Nota e' l'espressione di Indro Montanelli, grande giornalista non credente, "io non ho avuto la fortuna di credere, non ho avuto il dono della Fede".
Chi "vede" (= chi crede) diffonde con la parola la visione che raccoglie dalla realta'.
La parola è infatti ciò che dà senso alla realtà: senza la parola tutto resterebbe assurdo.
Tutti riceviamo luce dalla parola che ascoltiamo, e diventiamo la parola che ascoltiamo. Il muto è invece l’uomo in cui si arresta il circuito della parola: per lo più non la può sentire, e, quand’anche la sentisse, non la può esprimere.
Con l’illuminazione della fede, l’uomo sa finalmente chi egli è, e può comunicare agli altri la sua realtà.
Molti di noi oggi siamo i ciechi rispetto ai messaggi che dovremmo saper leggere dai nostri giorni. Tutti, conformisti e presunti anticonformisti, invece non vediamo altro e non ripetiamo altro che quello che i "media" ci propongono, senza nulla saper leggere dalla realta' che ci sta attorno. Tutti siamo ciechi perche' tutti ci lasciamo manipolare da stili di vita che non ci appartengono e che pero' inseguiamo immaginando di "apparire" moderni e tutti siamo muti rispetto a cio' che dovremmo trasmettere ai nostri figli ed invece non sappiamo modulare.
Ciechi e muti; gli zombi dei nostri giorni.
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