Dal 1°
agosto l'Unità, lo storico giornale fondato novant'anni fà da Antonio Gramsci
non sarà più in edicola.
La decisione di sospendere le pubblicazioni è
stata assunta dagli azionisti.
Non è escluso comunque che in futuro possa tornare nelle edicole, ma
per intanto questa è la decisione.
Si è trattato del giornale, espressione per decenni di una
certa sinistra, non certo della parte migliore della Sinistra se da quelle
pagine si è data voce al Comunismo-Stalinista, al Comunismo-Togliattiano e giustificazione alle invasioni e
alle cannonate sui lavoratori dell'Ungheria e in un certo senso della Cecoslovacchia.
Ma è pure vero che da quelle colonne sono arrivate voci alle tante
battaglie in difesa della democrazia e del progresso nel nostro paese.
A noi che molte battaglie di quel giornale filo sovietico
fino all'ultimo Berlinguer, il segretario Pci che molto timidamente e con tempi lunghissimi è
arrivato al distacco da un mondo, quello sovietico, che nulla aveva a che fare
col Socialismo democratico, non è mai piaciuto per lungo tempo. Tuttavia nell'ultimo ventennio
esso si è avvicinato alle posizioni della Socialdemocrazia e confidavamo che
sarebbe stata una voce utile al renzismo oggi trionfante; quel renzismo ancora privo di un
chiaro indirizzo in una Europa in crisi.
Confidiamo
che l'Unità possa tornare nuovamente in edicola e che mai più ricada nelle
nostalgie Comuniste, togliattiane o settarie che hanno caratterizzato i primi
decenni post-Costituzione.
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