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domenica 20 luglio 2014

La pseudo classe dirigente dell'isola. Che si collochi a destra o a sinistra oscilla fra la macchietta ed il paranoico

Il libro di Pietrangelo Buttafuoco “Buttanissima Sicilia”
Quella di Pietrangelo Buttafuoco è una penna graffiante che non fa sconti a nessuno e meno che mai  a quel certo conformismo che da un ventennio avvelena la società siciliana e che innalza ipocriti monumenti a figurine dai piedi d’argilla. Ora Totò Cuffaro, ora Raffaele Lombardo ed ora Rosario Crocetta.
I siciliani quando si innamorano di un personaggio politico lo adorano come l’ostia nel Sacramento, ha scritto qualcuno e regolarmente dopo un poco si accorgono che in realtà quello è solo un “re nudo” .
Buttafuoco nel suo libretto non lesina giudizi ai professionisti dell’antimafia, oggi collocati nei posti di governo di questa speciale regione autonoma.
A leggere Buttafuoco  in Sicilia ci sono “Due tipi di mafia: la mafia e la mafia dell’antimafia”. Giudizio secco e senza appello.
Gli uomini del palcoscenico in Sicilia in questo ultimo ventennio sono stati mediocri soprattutto se confrontate con quelle anche del passato recente. Macchiette protese alla conservazione del potere anche a costo di rasentare il ridicolo, paranoici polli che immaginavano d’essere aquile.
Il libro non è solo denuncia, è pure rabbia, rabbia di un siciliano che avrebbe voluto per questa isola ben altri uomini e altra storia.
Il libro di 206 pagine (prezzo €. 12,oo) "Pietrangelo Buttafuoco" Buttanissima Sicilia merita di essere letto.

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