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domenica 8 maggio 2011

Quando si dice che “tutto il mondo è paese”

di Nicola Graffagnini
Ho trovato per caso una notizia “interessante” su la Stampa di Sabato 5 Marzo 2011 che proverò a raccontare in sintesi perché mi ha incuriosito.
Il fatto accade in un paesino normanno della Francia. Il Vescovo trasferisce il locale Parroco ma lui si barrica in chiesa e il nuovo parroco non può entrare in chiesa a dir Messa per le serrature incollate.
Il paese si chiama Thiberville, appartiene alla Regione Alta Normandia ( Rouen ), Dipartimento dell’Eure et Loir con capoluogo Chartre ( 40 000 ab. ) qui da tre anni vi si svolge una vera e propria guerra tra il Vescovo e il parroco disobbediente all’ordine di trasferimento.
Il parroco Padre Francis Michel rifiuta di lasciare i suoi fedeli e spostarsi in un’altra parrocchia come previsto dal piano di riorganizzazione della diocesi, perché vi si trova da 22 anni e intende restarci.
Nella zona vengono raccolte ben 4.000 firme che appoggiano la richiesta del parroco, ben più numerose degli abitanti del paesino che conta solo 1.600 abitanti.
“Il Vescovo di Evreux, Christian Nourrichard, non sa più a che santo votarsi per trasferire quel prete cui rimprovera una gestione allegra delle finanze parrocchiane su cui indaga, oltre alla curia anche la locale gendarmeria”, fintanto che di ricorso in ricorso la vicenda arriva alle stanze della Pontificia Commissione per il Clero del Vaticano che infine dà ragione al vescovo che nomina un nuovo parroco.
Quando costui si presenta la domenica per celebrare Messa trova le serrature della porta ostruite da un collante molto duro, quindi successiva ira del Vescovo e divieto scritto all’ex parroco di celebrarvi messa, la guerra continua perché ognuno rimane sulle rispettive posizioni e per questo, alla luce dei fatti locali, rimandiamo ancora al vecchio detto: “tutto il mondo è … veramente paese” …..e chissà che cosa arriva al Vaticano ogni giorno da tutto il mondo … ove i cattolici contano almeno un miliardo di fedeli e migliaia di Vescovi.

Parte seconda
Avevo terminato la nota … proprio così … ma la curiosità dei fatti spiegati con troppa semplicità e privi di motivazioni canoniche alla base del comportamento del Vescovo mi ha spinto a ricercare su alcuni siti … che riportano i fatti … in ordine cronologico …dal 2 gennaio 2010 … quando hanno inizio ..
Di fronte alla notizia … portata direttamente dal Vescovo in Parrocchia all’inizio di una celebrazione domenicale … succedono ..disordini e contestazioni ….. e il completo svuotamento della Chiesa.
Tutti si sono mobilitati nella zona ....Sindaco e consiglieri regionali in testa per protestare contro una decisione inspiegabile e non spiegata ai fedeli e nemmeno al consiglio pastorale.
La parrocchia che è la riunione di ben tredici chiese tra paese e campagne circostanti conta 4500 anime ed è fiorentissima, le sue chiese sono sempre piene, i bambini frequentanti il catechismo si contano in 120 ed ogni anno almeno 30 ragazzi si accostano alla prima comunione. Si fanno ancora le processioni e i riti funebri alla presenza di un prete, mentre nella regione dato il calo delle vocazioni molte chiese sono rimaste chiuse e non sempre si trovano parrocchie così fiorenti ed attive per la partecipazione costante dei fedeli.
La questione secondo un blog .. .. che ha seguito gli eventi, sembra essere la linea tradizionalista dell’Abbè Francis Michel, parroco dal 1986 che da tempo celebra ogni domenica una Messa pomeridiana in rito romano antico e qui ci inoltriamo su problemi canonici complicati, difficili da comprendere ai non addetti ai lavori.
Un altro Blog invece riporta l’ultimo aggiornamento dei fatti al 2 Aprile, ripreso da un comunicato ufficiale pubblicato sul sito della diocesi di Evreux, ove si riferisce che:
“E’ inevitabile constatare che l’Abbè Michel non è più, per suo atto, in comunione con il Vescovo della diocesi “…dato il comportamento di disobbedienza del parroco che è stato invitato a lasciare la parrocchia ed a prendere dimora ad Evreux “.
NG

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