di Leonardo Spera
Da qualche settimana è in vendita il disco degli nkantu d’Aziz “Mi Porteranno Via”. Disco che alcuni giovani musicisti hanno inciso qualche settimana fà. Il gruppo, gli nkantu d'Aziz, propone una musica folk e dai ritmi balcanici con canzoni che contengono anche dei ritornelli in Arbëreshë.
Nkantu d’Aziz, un incanto che dura da millenni, da quando il primo arabo chiamò Palermo Aziz, "splendore", è il motivo insistente a cui, un giorno di dieci anni fa, Totò Grilletto ha voluto dar voce, colore, musica.
Membro del gruppo è il Contessioto, maestro di clarinetto, Salvatore Spera.
Gli nKantu d'Aziz sono un gruppo di giovani musicisti la cui storia ruota attorno al suo carismatico Totò Grilletto. Autore, compositore, poeta e attento ricercatore, per metà Arbëreshë, nelle sue canzoni racconta di miti e leggende siciliane, di personaggi epici, leggendari o realmente esistiti. Un cantastorie dei nostri giorni che attraverso le canzoni descrive la sua Sicilia, quella autentica e genuina, vera, accecante e priva di grigi, dai toni forti e marcati: la voglia di riscatto, la disperata fuga dal proprio paese in cerca di un futuro migliore, l'amore indissolubile che neanche la guerra può fermare, o la donna mediterranea, dai tratti caratteriali decisi e sicuri.
Una caleidoscopica e poetica galleria di personaggi, a volte anche scomodi e provocatori nei confronti dei facili moralismi sociali, come briganti, figure leggendarie, poveri diavoli e demòni.
Le sonorità dei ritmi, delle melodie balcaniche e siciliane trovano un equilibrio del tutto originale e coinvolgente nelle canzoni degli nKantu d'Aziz, dove allegria e ironia hanno sempre il loro spazio.
La loro musica, i cui testi sono anche in Arbëreshë e in dialetto siciliano, entra nelle vene e porta una irrefrenabile gioia e un trascinante desiderio di danzare per perdersi nelle accattivanti melodie che ricordano gli echi lontani del nostro retaggio più profondo.
I concerti live degli nKantu d'Aziz si sa quando iniziano e mai quando finiscono per via dei ripetuti bis che il pubblico richiede per continuare a danzare e farsi pervadere dalla loro musica. Nell'Estate del 2010 il gruppo ha raggiunto la cifra record di ben sette bis durante un live.
La band
Toto Grilletto, Palermitano per metà e "Arbëreshë" per l’altra ("Piana degli Albanesi" comunità Albanese insediatasi nell’entroterra Siciliano intorno al XVI secolo D.C.), poco più che trentenne artista multiespressivo, ha ereditato dalla madre la pittura ed il carattere, ma la musica è sicuramente la più forte forma di espressione nella ricerca della sua personalità. Frequenta stage di chitarra in Europa e negli States. Da autodidatta, ma anche grazie al contatto con grandi amici musicisti, cresce in lui, dopo anni di musica fatta di cover, la voglia di dire la propria. Ritorna in Sicilia, dopo alcuni anni passati fuori per lavoro e diletto, e rinasce forte in lui l’attaccamento a questa terra e alle sue doppie origini, che qui si sposano in un unico luogo. Si ritira in una casa nel villaggio boschivo di Giacalone, nel Palermitano e comincia a ricercare artisti disposti a credere in questa idea e ad interpretare le sue canzoni. "Il messaggio fondamentale del gruppo sta semplicemente nell’esternazione delle loro emozioni personali, su avvenimenti, storie e leggende siciliane...senza toccare ragioni o torti sui fatti, ma solo le sensazioni che i vari protagonisti hanno potuto vivere e provare... Il troppo amore per le cose che facciamo e la voglia di esternarle... la tutela degli animali, il rispetto per tutti, la voglia di dare alla musica e alla canzone il giusto valore culturale e popolare, inteso come divulgazione, in fondo la musica è mezzo di comunicazione e libertà di espressione.” Totò Grilletto
La voce sporca, graffiante e potente di Totò Grilletto è completata dalla presenza dei musicisti degli nKantu, di fatto una piccola orchestra, frutto di un mix di storie di diversa provenienza:
Benedetto Basile, flauto traverso, duttile musicista. vanta molteplici collaborazioni. Le melodie del suo flauto danno vigore ai colori balcanici.
Salvo Spera, clarinetto, geniale interprete che dalla musica classica è approdato agli Nkantu d'Aziz donando ai brani una luce lievemente jazz.
Roberta Miano, violino, musicista folk con una passione per le sonorità celtiche.
Giorgio Bovì, grintoso batterista, arbëreshë.
Giorgio Ragusa, basso elettrico, bassista dall'anima funk e dal corpo rock, che si sperimenta con il sound degli nKantu d'Aziz.
Claudio Cascio, chitarrista e compositore dal retaggio rhythm and blues, con diverse esperienze musicali e teatrali.
Kristian Cipolla, già tenore dell'ensemble SeiOttavi, all'attivo svariate collaborazioni artistiche, da più di un anno de-CORA le melodie cantate dall'amico Totò Grilletto.
Erica Cimino, cori.
L’ALBUM
“MI PORTERANNO VIA” è Un disco carico di energia, che rapisce fin dal primo ascolto e che mette una carica adrenalinica non indifferente, trasmettendo una irrefrenabile voglia di cantare e ballare.
Una inconfondibile commistione di ritmi balcanici, ska e swing che lascia al suo passaggio una frenetica ebbrezza etilica.
Dedicata al vino, il brano di apertura dell'Album suona quasi come un benvenuto, dove gli interventi dal flauto e del violino si inseguono fra chiassosi brindisi e balli vorticosi. Il vino, sublime cammino verso la libertà dell'istinto. Nell'ebrezza dionisiaca di quest'antica bevanda, il dolore si confonde col piacere ed entrambi sisprigionano in emozioni. Rabbia e tenerezza vengono fuori con le note e le parole, inevitabilmente dirottate dal sentimento e dall'anima. Gli nKantu d'Aziz raccontano la passione, che si consuma sotto il sole siciliano.
Funerale a Tirana, eterna dichiarazione di amore.
Originale l'uso dell'Arbëreshë nei ritornelli di Balcan Suite, quasi un inno alla fratellanza.
Tarantula, il brano più folk dell'intero album, un omaggio alla donna mediterranea.
Insunnai, l'uomo che parla col suo alter-ego, con un finale travolgente.
Il Valzer di Nicola e Maria, la vera e toccante storia di una amore epico.
E infine Giuliano, narra dei conflitti interiori dell'uomo, Salvatore Giuliano, per qualcuno noto come "brigante", colonnello dell'E.V.I.S. [Esercito Volontario per l'Indipendenza della Sicilia].
Leonardo Spera
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