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lunedì 9 maggio 2011

L'Agricoltura vorrebbe espandersi ma teme la burocrazia

LA BUROCRAZIA E LE CARTE CON TIMBRI,
RENDONO IMPOSSIBILE PERSINO FARE L'AGRICOLTORE
Uno studio della Confederazione Italiana Agricoltori (Cia) asserisce che mediamente ogni impresa agricola sopporta costi per  7.200 euro.
Il 34,3% delle aziende agricole nel 2010 avrebbe rinunciato ad assumere personale;
Il 25,5% avrebbe messo da parte progetti di ammodernamento e ricerca;
Il 21,5% non avrebbe fatto investimenti;
Il 18,7% avrebbe ridotto le coltivazioni.
 Soltanto lo scorso anno, il 60% delle aziende agricole ha visto crescere i costi amministrativi, per gli adempimenti burocratici, da un minimo di mezzo punto al 4%.
Ogni mese, le aziende agricole italiane dedicano in media cinque o sei giornate di lavoro per svolgere adempimenti amministrativi. Oltre al costo economico il 72% delle aziende denuncia le lungaggini e i tempi "scandalosi" richiesti per una semplice pratica di carattere amministrativo, per la quale sarebbero sufficienti solo poche ore, se non pochissimi minuti.
Il 56% degli agricoltori sarebbe disposto a nuovi investimenti di carattere produttivo e all'assunzione di manodopera in cambio di un taglio del 25% al carico burocratico.
La burocrazia non colpisce solamente l'agricoltura. Ciascun italiano impiega oltre 300 ore l'anno tra certificati e pratiche burocratiche, contro le 196 della Germania, le 132 della Francia e le 110 del Regno Unito.
La richiesta di un permesso di lavoro, anche per assistenza ad un familiare malato, può richiedere due anni di tempo, con il rischio di arrivare dopo la morte dell'interessato.
La burocrazia in Italia pesa per circa 70 miliardi di euro, con un'incidenza su imprese e famiglie pari al 4,5% del Prodotto interno lordo.
Renato Brunetta ha riconosciuto pochi giorni fa il peso della burocrazia sulle imprese come una causa di ritardo dell'Italia per recuperare i livelli economici precedenti la crisi.

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