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martedì 30 novembre 2010

1) La casa canonica sarà restituita nella giornata di domani nella disponibilità dell'Eparchia. 2) I collaboratori del Blog potrebbero aderire alla nuova Azione Cattolica di Bellanca

Bellanca lascia la canonica
In giornata si prevede che Mario Bellanca avrà finalmente traslocato anche l’ultimo chiodo che gli appartiene e che dovesse ancora trovarsi affisso nelle pareti della casa canonica di via Morea.
Bisogna comprendere che l’inquilino ha tentato di trovare casa a Piana degli Albanesi ma non è riuscito evidentemente a trovare ciò che era nelle sue aspettative: persino l’ex Seminario -per quanto ne sappiamo- gli è apparso inadeguato. Tenuto conto che Bellanca è il “nuovo assistente unitario eparchiale di Azione Cattolica ad nutum episcopi, cioè a disposizione del vescovo e del parroco latino di Piana degli Albanesi” sarebbe stato immaginabile che la residenza fosse fissata colà. Però per fortuna in Italia ognuno può fissare la residenza dove vuole.
Verosimilmente oggi Bellanca aggiornerà l’inventario dei beni che a suo tempo gli ha lasciato padre Antonio. L’Eparchia ha infatti una sua specifica disciplina interna per le situazioni che vedono un parroco che va ed uno che arriva. Sappiamo per esempio che papas Nicola ha redatto un inventario nel lasciare ciò che aveva detenuto precedentemente nella veste di parroco.

Se i collaboratori del Blog volessero iscriversi all'Azione Cattolica ?
Per oggi vogliamo comunque limitarci a dire “tutto è bene quello che finisce bene” e rivolgiamo anche un “Buon lavoro a Mario Bellanca !”.
L’augurio è rivolto, come è ovvio, al suo impegno nell’Azione Cattolica, a cui non è escluso che anche i collaboratori del Blog vorranno in prosieguo aderire. Ovviamente essi lo potranno fare quando inizierà l’attività visibile e quella aderente allo spirito di quella Organizzazione. Non è infatti loro intenzione aderire (pagare la tessera) semplicemente per il gusto di fare numero.
Il giorno in cui dovessero aderire, i collaboratori del Blog, si prefiggerebbero come linea politico-programmatica da far valere nella vita interna all’organizzazione quella delle porte aperte a tutti, nel senso di indirizzare l’impegno di evangelizzazione sociale a parrocchiani e a non parrocchiani, a battezzati e a non battezzati, a credenti e a non credenti, a neri e a bianchi, a residenti ed ad immigrati. L’intenzione chiaramente sarebbe di disperdere ai quattro venti qualsiasi minima traccia di Teologia delle porte chiuse che dovesse albergare nei cuori.
Si proporrebbero di svolgere l’attività sociale primariamente all’interno del territorio di pertinenza dell’Eparchia, lasciando, si fa per dire, al decano e all’Azione Cattolica di Bisacquino ogni iniziativa di evangelizzazione sociale sul territorio di quel paese che ricade nella diocesi di Monreale. Ovviamente tutte le iniziative sovra-diocesane le concorderebbero con chi di competenza. D’altronde l’Organizzazione di Azione Cattolica, compreso il “sostegno” all’Assistente unitario grava finanziariamente sull’Eparchia ed è bene mirare anzitutto a “convertire” e sostenere dal punto di vista dell’azione sociale coloro, le persone, che ad essa fanno capo. Come è ovvio non escluderebbero mai a priore di promuovere pellegrinaggi, si fa per dire, nel Santuario della Madonna del Balzo. Conoscendo infatti la disponibilità del decano sarebbero certi che egli li accoglierebbe volentieri, ovviamente non ogni giorno però,  ... almeno, si fa per dire, per cinquantadue giorni all’anno il decano di Bisacquino non dovrebbe opporre difficoltà: sarebbero sempre dei pellegrini.
Siamo certi che quei pochi collaboratori del Blog saranno accolti con “le porte aperte” quando penseranno di avanzare la domanda di adesione. D'altronde in prima battuta avranno a che fare non con Bellanca ma con papas Giovanni Stassi se, si fa per dire, appartengono alla parrocchia di borgo Piano Cavaliere.
Si fa per dire.

1 commento:

  1. Dite la verità:
    avete saputo che i "fedelissimi" e la loro unica e definitiva -per tutti i secoli- guida spirituale la domenica vanno a celebrare "messa" nella Chiesa del Balzo ed avete ...tampasiato su una vostra ipotetica ed improbabile adesione all'Azione Cattolica.
    Vediamo come stanno le cose:
    Il Bellanca, come da qualche tempo vi riferite a lui, deve pur dire "messa" almeno la domenica in qualche posto. Ditemi voi come potrà mai fare a portarsi i "fedelissimi" fino a Piana degli Albanesi nella chiesa di San Vito (sua nuova Chiesa) dove susciterebbe e susciterebbero persino l'ilarità congiunta di Mons. Ferrara e di Mons. Tamburrino ?
    La Chiesa del Balzo è a trenta minuti da Contessa ed è inoltre lontana dall'occhio indagatore del Blog. Là si è fra l'altro in zona extraterritoriale e, per fortuna dei fedelissimi, si prega non a beneficio di Sotir ma a beneficio di Cassisa (o come diversamente si chiama l'attuale successore).
    Avete tanto insistito sulle "porte aperte" che adesso si sono pure spalancate le frontiere. Vi trovo eccessivi nel piangere per il "sostegno economico" pagato da Sotir e non da Cassisa (o come altro si appella). Tenete presente che i "fedelissimi" sono contessioti ed ovunque si trovino (pur anche nei pellegrinaggi a carattere ciclico-permanente) hanno diritto, carte del Sinodo alle mani, ad avere l'assistenza spirituale a carico dell'Eparca.

    Apprezzamenti
    Vi esorto a continuare a pubblicare tutto su tutto. Se, come sono stato informato, da qualche tempo qualcuno di voi mostra segni di stanchezza, sostituitelo ma andate avanti.
    Manca da lungo tempo, a noi lettori, una bella chiacchierata fra Calogero e Nenè. La questione della Chiesa del Balzo avrei gradito, per esempio, che fosse stata veicolata in un loro finto-serio colloquio.
    Siate fedeli a: "PRIMA LA VERITA', POI IL RESTO".

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