La settimana politica
di Nicola Graffagnini
Dopo due settimane dalla mia ultima nota , oggi non posso evitare di ripartire dal dilemma odierno, posto dalla politica all’attenzione della Nazione, elezioni sì ed elezioni no.
Purtroppo il vizio degli Italiani e specialmente di quelli che ogni mattina …..troviamo seduti ai tavoli dei vari TG pronti ad essere ascoltati di prima mattina … ….è la perdita della memoria …
Infatti tutti parlano della Germania e del modello tedesco per il superamento della crisi, ma mai nessun giornalista sembra voler approfondire l’argomento adducendo la scusa dei tempi televisivi …!. Diversamente si dovrebbe riandare all’indomani del voto .. in Germania, due anni fa, allorquando la Presidente Merkel non ottiene il risultato utile per un governo autonomo e immediatamente si pone, con grande modestia, alla ricerca di un confronto costruttivo con le altre forze politiche e nasce per il bene del paese, la “ gross coalition “ con tutte le conseguenze positive del clima di pacificazione, così raggiunto..
In questi giorni, per la verità, qualche accenno alla gross coalition l’ho sentito, ma molto di sfuggita, perché il vizio dei nuovi salotti televisivi, molto lontani dalle vecchie e solenni …..tribune politiche dirette da Iader Iacobelli, è quello di accennare di sfuggita ai problemi, e mai di affrontarli uno per uno, in modo serio e completo.
Dunque dicevo, il modello tedesco di un governo per i bisogni della nazione e quindi della gente ha messo intorno ad un tavolo, tutti, forze politiche contrapposte e forze sociali per studiare le strategie di uscita dalla crisi ed ottenere un minor danno dai tagli ed un maggior risultato, con maggiori investimenti nella scuola, nell’Università, nella ricerca, nei brevetti industriali, nel sostegno alle industrie ….tutto l’opposto di quel che succede in Italia, con i tagli lineari uguali per tutti i Ministeri e senza una visione di Paese in testa.
Tutto il contrario di quel che avviene nel 2008 in Italia, alla caduta del governo Prodi, dopo le dimissioni del Ministro di Giustizia … di Caserta seguito all’arresto della moglie, Presidente del Consiglio Regionale della Campania.
Infatti ad ogni proposta di intese parlamentari su provvedimenti anticrisi, avanzate dai Sindacati o dalle forze politiche di opposizione dall’UDC fino all’IDV passando per il PD, Berlusconi va avanti senza neppure replicare con cortesia, come il galateo delle buone maniere invece suggerisce ad ogni interlocutore.
Silvio, l’uomo Silvio, ha invece necessità di far prevalere il suo piccolo interesse personale a quello ben più grande della Nazione, e inizia, anzi continua da dove era stata interrotta nel 2006, l’azione di disturbo e di diffamazione della Magistratura e del Consiglio Superiore, come si sa organi autonomi dello Stato, per far avanzare le leggi ad personam, per superare le crisi private dei processi, mentre la crisi quotidiana della gente, viene ripresa dalle TV di Stato e commerciali, sol quando, le manifestazioni pubbliche diventano così grosse e numerose che non si possono nascondere, edulcorando i TG serali di notizie all’acqua di rosa, vedi il TG1 … che ogni sera riprende la numerosa scorta di pretoriani del capo, da ogni lato.
La differenza tra le due nazioni, se vogliamo, sta proprio in queste due maniere di approcciare i problemi di una delle crisi globali più laceranti e più pesanti mai viste, che cambierà la geografia politica delle Nazioni e della stessa ONU, in poco meno di venti anni e nessuno che sia in buona fede, può ipotizzare chiudendosi a riccio di poterla superare, in specie con la qualità della nostra piccola e media industria manifatturiera proiettata verso le esportazioni.
La differenza tra le due nazioni, se vogliamo, sta proprio in queste due maniere di approcciare i problemi di una delle crisi globali più laceranti e più pesanti mai viste, che cambierà la geografia politica delle Nazioni e della stessa ONU, in poco meno di venti anni e nessuno che sia in buona fede, può ipotizzare chiudendosi a riccio di poterla superare, in specie con la qualità della nostra piccola e media industria manifatturiera proiettata verso le esportazioni.
Per ritornare ai giorni nostri, seguendo il filo logico del ragionamento iniziale, non posso non accennare al passaggio di testimone nella Segreteria del più grosso Sindacato italiano, tra Epifani e l’entrante Camusso, ex operaia e responsabile della Sezione Auto in FIOM, che nella giornata del suo insediamento, ricorda alcuni punti problematici posti di fronte alla nazione, quali i tagli lineari nella scuola, nella ricerca e nell’università e conclude richiamando tutti ad un diverso e maggiore senso della realtà di ogni giorno, molto diversa da quella che compare dai salotti TV, col gossip di giornata, ben lontane dalle cifre della banca d’Italia, ove si parla dell’11 % di disoccupazione, col 26 % toccato dall’area giovanile del SUD, e della forza lavoro attualmente in cassa integrazione ordinaria, o in deroga o speciale, oppure dei 200 tavoli di crisi aziendale aperti al Ministero delle attività produttive,
A tal proposito sembrano significativi ed importanti gli apprezzamenti nel merito e le frasi concilianti sull’unità sindacale pronunciate da Bonnanni della CISL, presente alla cerimonia di insediamento.
Anche il Segretario del PD Bersani nello stesso tempo pensa di occupare le scene televisive e mediatiche, già allarmate dalle dichiarazioni del Sindaco Renzi sul raduno di Firenze, indicendo un grande raduno di 2000 Segretari di sezione di tutta Italia, per avviare il “porta a porta” e spiegare ai cittadini italiani che c’è bisogno di rimboccarsi le maniche per rilanciare l’Azienda Italia con una nuova governance alternativa chiamata: partito democratico.
Marcegaglia, Presidente di Confindustria, approfittando della platea dei giovani industriali, sferra l’ultima botta di fuoco amico al governo, pronunciando parole dure dopo quelle pesanti della “….pazienza ormai finita” e parla della velocità del mondo globale, “il mondo corre e non possiamo restare fermi ….” e poi … per ritornare al tema del lavoro, sembra voler riprendere l’analisi della situazione del lavoro, per rispondere alla Camusso e rilanciare sul tema e continua citando i numeri al 12% dell’occupazione irregolare in Italia, principalmente del lavoro giovanile, e sferra l’affondo finale, “se non si stabilizza il capitale rappresentato dalle risorse umane dei giovani in azienda, questo paese non crescerà, perché i giovani rappresentano i maggiori attori del cambiamento e un investimento sul loro futuro ….”.
A Bastia Umbra vicino Perugia, Sabato e Domenica dell’altra settimana, centinaia di reti televisive giunte da tutto il mondo trasmettono il “de profundis” all’era berlusconiana pronunciato da Fini che tiene a battesimo il Manifesto di Futuro e Libertà, con alcuni temi significativi: Etica pubblica, legalità, sussidiarietà, nazione, sviluppo, ambiente.
Fini chiude la collaborazione col governo anticipando le dimissioni della delegazione al governo, rilanciando la palla al centro, infatti rilancia la proposta di un nuovo governo per un nuovo centro-destra che riparta dai problemi urgenti del lavoro, e cioè dal “Patto per la crescita” già sottoscritto da Confindustria e da tutti i Sindacati, perché non si esce dalla crisi senza uno scatto di orgoglio di tutte le forze sane del Paese per imitare …al meglio la Germania e inseguirla.
Qui si chiude il cerchio del mio ragionamento, staremo a vedere, se sono rose fioriranno, nell’interesse della nazione. Appuntamento al 14 Dicembre nelle aule del Parlamento .
Nicola Graffagnini
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