Il libro di Giuseppe Lo Iacono
Presentato ieri a Mezzojuso, su iniziativa dell’Unione dei Comuni Besa, un libro del nostro concittadino Giuseppe Lo Iacono. Si tratta di un elaborato del 1923 del Lo Iacono (il suocero di Giuseppina Cuccia), da lui scritto al rientro dalla pluriennale permanenza in Albania, dove era stato da insegnante delle scuole elementari con rapporto di lavoro alle dipendenze del Ministero degli Affari Esteri Italiano.
Il presentatore del libretto adesso pubblicato, lo storico pianoto Vito Scalia, ha voluto evidenziare come il Lo Iacono nelle dimensioni del suo ruolo, della sua esperienza e della sua origine sociale e civile sia stato un elemento di quell’ideale ponte, che in più tempi, in più dimensioni, si è sempre cercato di realizzare fra Italia ed Albania. Dall’intervento del presentatore è emerso che se la politica, la diplomazia, addirittura gli interventi militari, hanno avuto il loro peso, la loro fondamentale incidenza nel concretizzarsi dei rapporti di vicinato fra Italia ed Albania, non può sottacersi il ruolo sicuramente più modesto svolto dai singoli soggetti, dai semplici insegnanti arbëresh quale era appunto il Lo Iacono.
Certo il Lo Iacono nel libro rivela la sua nitida identità di italiano recatosi in Albania nella convinzione di contribuire alla ricostruzione dell’identità albanese dopo secoli di dominio turco. Il suo punto di vista come emerge dal libro è quello di un italiano dell’epoca, per nulla diverso da quello che poteva essere il punto di vista di un piemontese o di un romano. Altri arbëresh -quale appunto era il Lo Iacono-, nella medesima epoca storica, che era quella successiva alla proclamazione dell’indipendenza albanese (28 novembre 1912), sono stati nel paese delle acquile, chi nel ruolo di funzionario dello stato italiano, chi come interprete nell’esercito italiano, ed hanno magari fatto emergere l’altro polo dell’identità degli italo-albanesi, ossia quello albanese.
Il relatore ha chiaramente voluto evidenziare come l’identità, la visione storico-umana, degli arbëresh di Sicilia nei confronti dell’Albania era in quel contesto storico e continua ad essere ancora oggi appunto bipolare.
La cultura di Sergio Parrino
A margine della manifestazione culturale che ha visto la partecipazione di parecchi uomini di cultura e professori di molte Università dell’Italia settentrionale e meridionale non possiamo non annotare come il nostro sindaco, colui che in campagna elettorale doveva puntare alla rivalutazione della identità arbëresh di Contessa Entellina, fosse non solo assente ma non abbia avvertito nemmeno l’opportunità di farsi rappresentare da almeno uno dei suoi “pensionati di indennità di carica”.
Un amico ci ha ricordato che Sergio Parrino preferisce rivalutare la cultura arbëresh, assieme al suo collega Caramanno, spendendo fior di quattrini per recarsi in Lituania e distribuire dvd grazie all'aiuto operativo di amici con rapporto di lavoro “precario” col Comune di Contessa Entellina.
Brevi viaggi da Contessa Entellina a Mezzojuso non stimolano il sindaco.
Questa si che è cultura !!
Mi pare di capire che avreste voluto che il Convegno si svolgesse quanto meno nell'Aula Consiliare del Comune e che l'Amministrazione mostrasse entusiasmo per l'onore reso ad un nostro concittadino.
RispondiEliminaMi stupisco del Blog e dell'amico che lo coordina.
1) Vi siete scordati che lo scorso anno il Sindaco presiedette (si fa per dire) il Convegno per emendare la legge regionale sull'insegnamento dell'Albanese e avrebbe fatto molto meglio, in quell'occasione, a starsene zitto di fronte a tutti i presenti perchè ha mostrato di non conoscere di cosa si parlasse.
2) Vi siete scordati inoltre che nell'Agosto scorso partecipò al Convegno per ricordare nel decennale della morte il concittadino Francesco Di Martino e, assurdo degli assurdi, a fronte di decine di persone che hanno preso la parola egli scelse di starsene zitto. Un primo cittadino che non aveva nulla da dire su un suo predecessore !
Il Sindaco in carica, anche se voi del Blog vi stupite, sa soltanto distribuire dvd (o se proprio volete: sa distribuire la pizza quando gli capita di fare quello che in più occasioni avete definito le "mangiate".
Null'altro. Non lo conoscete ?