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mercoledì 24 novembre 2010

L'Italia non affonda solamente nell'immondizia che da tre anni viene tenuta sotto i tappeti

Alcuni di noi la scorsa primavera hanno firmato, sul modello della dichiarazione dei redditi, l’apposita casellina per destinare il cinque per mille dei proventi irpef alle associazioni non governative che si occupano di servizi di utilità sociale:
-sanità,
-anziani,
-disabili,
-ospedali,
-ricerca scientifica,
-volontariato.
I cittadini che hanno effettuato quella opzione si sono fidati di una specifica legge dello stato che concedeva loro questa forma di “democrazia diretta” nel decidere su una parte di spesa pubblica. Ebbene, i cittadini avevano complessivamente di destinare per quelle finalità di interesse collettivo 400 milioni di euro. Lo Stato (Tremonti, Berlusconi, la maggioranza di governo, per meglio dire) cosa ha fatto ?
Ha prelevato il 75% dell’importo finalizzato dai contribuenti, ossia 300 milioni di euro, e lo ha destinato a finalità che di interesse collettivo ha ben poco:
-€. 245,oo milioni alle scuole private, prevalentemente ad indirizzo cattolico. Il capitolo di spesa è cresciuto del 90% rispetto all'anno precedente mentre quello della scuola pubblica ....
-€. 25,oo milioni alle università private,
-€. 30,oo milioni ai giornali di partito, quei giornali che nessuno legge ed i cui costi vengono imputati allo Stato, o meglio ai cittadini.

Cosa pensare ?
-che un governo illiberale non è tenuto a rispettare le limitate espressioni di democrazia diretta previste dal nostro Ordinamento;
-che il futuro del nostro paese scricchiola ed è destinato sempre più ad appannarsi: la scuola pubblica, la ricerca scientifica in Italia stanno toccando il fondo; però tutti ormai abbiamo capito perché Mons. Fisichella spesso e volentieri ci spiega attraverso Tv e giornali che le bestemmie di Berlusconi non sono bestemmie e che dare la comunione a Berlusconi è come darla a una persona rigenerata, non divorziata.
-che in un momento di crisi finanziaria come l’attuale i soldi non vanno destinati per creare posti di lavoro o  per gli investimenti, bensì alle spese parassitarie come quelle per i giornali di partito.
La crisi finanziaria globale ha già messo Ko la Grecia e l’Irlanda … a chi toccherà fra qualche tempo ?

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