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martedì 9 aprile 2024

La Spada di Damocle e la demagogia populista

 A sfogliare i giornali, da qualche tempo in qua, si ha la sensazione che una spada di Damocle incombe sulle finanze del nostro Paese: l’incidenza  dei cosi definiti “bonus edilizi” goduti da una parte limitata della popolazione, e sicuramente non dalla fascia più bassa. I calcoli mensili dell’Enea (l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) attestano che  a marzo — con le detrazioni maturate finora col superbonus — l’incidenza è di 122,24 miliardi, destinati a superare i 200 quando si arriverà al saldo finale. 

Non c’è dubbio alcuno che i bonus hanno -sia in via di principio che di fatto- un peso importante anche sulla crescita, e contribuiscono all’incirca all’1% di Pil in più, che il governo riporterà ed evidenzierà nel Def di quest’anno. Tuttavia i tanti paesi europei, quelli più scettici sull’affidabilità italiana, e conseguentemente contrari al Recovery Fund post Covid (=  strumento per il rilancio economico )    capiranno che ci siamo sperperato l’equivalente del Pnrr semplicemente per rifarci le facciate dei palazzi, le villette degli ultra benestanti e i locali rustici di campagna, e verranno in massa a rinfacciarci la solita immagine degli italiani carenti di serietà e pure di capacità.

Per chiudere:

Chi guadagna migliaia e migliaia di euro mensili si è risistemata la villa a mare, mentre i lavoratori che affrontano la vita nei sacrifici e nella speranza della giustizia a venire continueranno a vedere emigrare i loro figli in terre che sperano non siano in mano ai demagoghi populisti. 

Questa espressione finale è il succo di una conversazione avuta nella mattinata di oggi con un compagno delle scuole elementari. Da chi scrive, per intero, condivisa.


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