A sfogliare i giornali, da qualche tempo in qua, si ha la sensazione che una spada di Damocle incombe sulle finanze del nostro Paese: l’incidenza dei cosi definiti “bonus edilizi” goduti da una parte limitata della popolazione, e sicuramente non dalla fascia più bassa. I calcoli mensili dell’Enea (l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) attestano che a marzo — con le detrazioni maturate finora col superbonus — l’incidenza è di 122,24 miliardi, destinati a superare i 200 quando si arriverà al saldo finale.
Per chiudere:
Chi guadagna migliaia e migliaia di euro mensili si è risistemata la villa a mare, mentre i lavoratori che affrontano la vita nei sacrifici e nella speranza della giustizia a venire continueranno a vedere emigrare i loro figli in terre che sperano non siano in mano ai demagoghi populisti.
Questa espressione finale è il succo di una conversazione avuta nella mattinata di oggi con un compagno delle scuole elementari. Da chi scrive, per intero, condivisa.
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