Parole e fatti
La (eparchiale?) Chiesa cattolica di rito bizantino di Piana degli Albanesi e’ una Chiesa con delle particolarità storiche e liturgiche proprie, e, nello stesso tempo e’ in piena comunione con la Chiesa di Roma. Essa sostanzialmente conserva le proprie storiche tradizioni cristiano-bizantine in merito alla spiritualità, alla liturgia e persino su qualche sottolineatura teologica, e alla normativa canonica e disciplinare, che la distinguono rispetto alle Chiese di tradizione romana -per dire- di Monreale o di Agrigento.
-Eppure, il Vaticano preferisce ormai da oltre un decennio, inviare e persino insediare -con motivazioni e codicilli canonici verosimilmente appropriati- a farla reggere da clero formato secondo il rito romano e magari con qualche adattamento al bisogno. Nessuno dubita che il tutto avvenga nel rispetto delle regole canoniche, ma quel tutto capita proponendosi di voler ignorare lo spirito e gli intenti che portarono all’istituzione eparchiale di Piana degli Albanesi negli anni trenta del Novecento e soprattutto ignorando il sentimento dei fedeli sulla cui base l’eparchia sarebbe stata evidentemente istituita.
-Eppure (ancora), in tanti ricordano Papa Francesco che nel suo primo discorso successivo alla elezione, da un balcone vaticano, salutava la folla adunatasi a piazza San Pietro ed esprimeva fratellanza, rispetto e apprezzamento per i cattolici bizantini, che egli aveva avuto possibilità di conoscere e seguire nella sua arcidiocesi Argentina.
Nessun commento:
Posta un commento