"Guai a chi è solo!". Questo lamento affiora sulle labbra di uno degli scrittori biblici più "scettici" e più amari, il Qohelet o Ecclesiaste (4,10). Egli è fieramente cosciente che l'essere soli è una tragedia esistenziale perché, nonostante il pessimismo di molte sue pagine nei confronti dell'uomo "fratello" e "prossimo", "è meglio essere in due che uno solo, perché due hanno un miglior compenso nella fatica. Infatti se vengono a cadere, l'uno rialza l'altro. Guai invece a chi è solo: se cade, non ha nessuno che lo rialzi. Inoltre, se due dormono insieme, si possono riscaldare; ma uno solo come fa a riscaldarsi? Se si è aggrediti, in due si può meglio resistere..." (4,9-12). E conclude questa trilogia esemplificativa: "una corda a due capi non si rompe tanto facilmente".
Gianfranco Ravasi
Cardinale, arcivescovo cattolico e biblista, teologo ed ebraista.
Nt. 18.10.1942
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