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domenica 3 aprile 2022

Alle radici del Cristianesimo

 Il monachesimo

(Fonte: 

Atlante Storico Garzanti)

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Ordini mendicanti: hanno come ideale l' "imitatio Christi". In contrasto con gli Ordini aristocratici proprietari di terre, essi operano nelle città come organismi ausiliari del papa, volontari soggetti a disciplina e a una direzione centrale. si entra nell'Ordine, non nel monastero, che è concepito unicamente comer alloggio. L'esperimento di riforma di S. Francesco di Assisi (1182-1226) - adempimento totale della dottrina cristiana in spirito evangelico - porta alla fondazione, dopo l'intervento della Curia, dei Francescani o Minoriti (Ordo Frastrum Minorum, O.F.M.).

1223 L'Ordine viene confermato da Onorio III. Esso si dedica  al risveglio della devozione popolare e all'esercizio attivo alla carità. Esaltazione della povertà. Una vasta produzione letteraria prende ispirazione dalla predicazione di Francesco: "I Fioretti".

1216 Fondazione dell'Ordine dei Domenicani (Ordo fratrum praedicatorum, O.P.) da parte di Domenico di Caleruega (dal 1170 al 1221). Questo Ordine di chierici si propone di combattere gli eretici (prima lotta contro gli Albigesi), svolgere tra essi il proprio apostolato e riassoggettarli  alla gerarchia. I Domenicani sono un Ordine di frati predicatori ambulanti; dal 1231 è affidato  loro dal papi l'Istituto della Inquisizione.

Dal 1227 le Clarisse costituiscono il ramo femminile (Secondo Ordine) dell'Ordine dei Francescani. Prendono il nome di Santa Chiara, la fondatrice dell'Ordine. Quest'Ordine ha carattere prevalentemente contemplativo. Nel Terzo Ordine si uniscono i laici (terziari), vigilati dai primi due. Dalle comunità di eremiti sorge nel 1156 sul Monte Carmerlo di Palestina l'Ordine dei Carmelitani, fondato da Alberto di Vercelli e riconosciuto da Onorio III nel 1226. Nel 1256 si costituisce in Italias l'Ordine degli Agostiniani-eremitani (Ordo fratrum eremitarum S. Augustini, O.E.S.A.


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Catechismo della Chiesa Cattolica

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1. La vita dell'uomo - conoscere e amare Dio

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2. Affinché questo appello risuonasse per tutta la terra, Cristo ha inviato gli Apostoli che aveva scelto, dando loro il mandato di annunziare il Vangelo: "Andate e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo" (Mt 28,19-20). Forti di questa missione, gli Apostoli "partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la parola con i prodigi che l'accompagnavano" (Mc 16,20).

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Chiesa e rito bizantino

= = Tipico della ritualità cristiano-bizantina è il linguaggio che non è semplicemente "vocale" ma anche "gestuale" e "strumentale" con un nesso tra loro, tendenti a trasmettere una specifica espressività.

= = Il linguaggio umano punta a manifestare, far conoscere e farsi conoscere, amare e farsi amare, esprimersi e farsi esprimere. Ogni civiltà ha d'altronde sempre avuto un linguaggio qualificante.

= = Bisanzio è sempre stata collocata al centro, al punto di convergenza, di varie civiltà e nel contempo ha sempre mantenuto contatti con la cultura classica greco-romana, ed è da questa circostanza che è sortito un linguaggio complesso ma fecondo nello stesso tempo, mirante nel continuo tentativo di sintesi.

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