I nostri giorni passeranno alla Storia per quelli di Draghi o per quelli dei tanti politici sempre in gioco? Per quelli di Francesco o per quelli dei potenti di Curia che finiscono in giudizio?
Quando parliamo e scriviamo di Storia, in senso moderno, dimentichiamo che essa ai nostri giorni -a buon diritto- è divenuta come una Scienza. Essa e' ormai fondata su "documenti" e testimonianze di prima mano. Fa uso di documenti che inevitabilmente si pongono alla base della Storia di domani, e di cui i giornali fanno per adesso da divulgatori. La Storia moderna si serve anche delle delibere consiliari dei piccoli comuni, dei progetti di opere pubbliche e delle relative indagini per tangenti, dei decorsi infiniti delle opere pubbliche, dei provvedimenti di carcerazione dei politici che frequentemente saccheggiano le finanze pubbliche e di molte altre pezze di appoggio che nei secoli passati la Storiografia intenzionalmente ignorava, forse per compiacere i potenti di turno.
È proprio alla luce di queste "ritrovate" fonti a disposizione della storiografia che ci accorgiamo di come frequentemente la Storia ripeta se stessa. Ripete se stessa soprattutto quando imbattiamo su eccidi, sopprussi e ruberie che caratterizzano le epoche, e che in fondo sono quelli di sempre, ma che fino a poco tempo fa la Storiografia trascurava o comunque non vi attingeva quel tanto quanto avrebbe dovuto. Per capire meglio cio' che tentiamo di trasmettere c'è -a modo di esempio- che le prodezze del Cinquecento dei Borgia, nelle sfere altissime del Clero e degli affari pubblici, e certe cattive abitudini riportate ai nostri giorni dai giornali sempre nelle alte sfere della Chiesa e della Politica, non hanno nulla da invidiare fra loro circa l'aspetto arbitrario. E se quanto tentiamo di esprimere è vero, possiamo sostenere che la "storia" più reale, più interessante, da attenzionare e da analizzare -per cogliere lo spirito dei tempi andati- è quella che riteniamo e definiamo "cronaca"; appunto quella riportata nelle pagine interne dei giornali, piuttosto che quella desunta dai documenti ufficiali esaltativi o dai discorsi dei "grandi della terra", che occupano giornalmente le prime pagine.
Per ricostruire la Storia di fine Quattrocento o dei primi del Cinquecento circa la fondazione di Contessa probabilmente sono più utili, e più realistici, i documenti e le storie dei testimoni dell'epoca (rinvenibili nei brogliacci, nelle concessioni e nelle carte notarili dell'epoca) che possiedono il sapore del tempo, piuttosto che nel velo da leggenda che non sempre aderisce allo spirito del tempo e del vero e che -in passato- è stato invece presentato con grande enfasi.
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