Le telecamere da tutto il mondo hanno puntato i fari sull'Europa Unita perché vogliono vedere spuntare un po’ di umanità verso i migranti che da settimane sono bloccati al gelo ai confini tra Polonia e Bielorussia. E finalmente duemila migranti accampati in condizioni di congelamento hanno trascorso la notte in un centro logistico dopo che il loro campo è stato sgomberato dalle guardie di confine.
Al confine ormai insorgono forti tensioni tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti da una parte e tra la Bielorussia e l’alleato russo dall’altra, mentre i migranti medio orientali sono lasciati a temperature sotto lo zero, e 11 di essi sono morti per gli stenti, tra cui un bambino siriano di un anno.
In quel confine circa 4mila persone vivono al gelo e in condizioni sempre più precarie e in questo contesto il governo dittatoriale della Bielorussia ha facile gioco a mettere in difficoltà l’Unione Europea, sfruttando l’ostilità dei Paesi dell’Europa orientale (Polonia in primis) per i migranti.
La Polonia, e più in generale l’Occidente, vengono accusati in blocco dalla dittatura della Bellorussia in un contesto di menzogne basate sul respingimento dei profughi. Profughi e vittime di fatto, usate per fini di propaganda, con un Occidente costretto a difendere un alleato, la Polonia, che non è certo un fiore di democrazia all'occidentale.
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