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sabato 13 novembre 2021

Confusione politica. L'Italia e il populismo

Da giorni la stampa riempie pagine e pagine sulla confusione intellettuale che regna nello stivale. All'origine sta la richiesta del partito più populista mai spuntato in Italia, il M5S, di aderire al Partito Socialista Europeo. Pare che la richiesta non sia stata ufficialmente presentata, ma da mesi si discute ed inevitabilmente non può approdare a nulla. Un partito populista, se non qualunquista, quale è il M5S, è posizionato agli antipodi della visione socialista-democratica quale è quella del PSE. Cosa ha a che fare un partito che prescinde in più questioni dalla scienza, che grida sui problemi veri alla maniera di Grillo, che ama la demagogia, che strizza l'occhio alle dittature alla venezuelana, che addita vie della seta ignorando che tipo di regime governa la Cina, con la visione democratica dei socialisti europei ?

Come titola un giornale di oggi, il Socialismo non è cosa per il M5S: alla sola ipotesi tutti i padri (da Nenni a Brandt, da Mitterand a Turati) stanno per agitarsi nelle tombe. 

I cinquestelle studino per qualche anno cosa è la democrazia; poi si vedrà.  Nessuno ancora ha dimenticato la visita di Di Maio e Di Battista ai gilet gialli di Parigi. Ne' le scelte di governo con la Lega di Salvini che chiudeva i porti ai diseredati del pianeta. Il Socialismo europeo è altra cosa.

 Riteniamo che nemmeno un PD, il suo gruppo dirigente attuale,  disorientato possa dare ascolto all'ipotesi di cui leggiamo sui giornali. Populismo e socialismo, populismo e democrazia stanno agli antipodi l'uno dall'altro. Il Fascismo cominciò con il populismo delle origini e poi ...

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